Ivo Iaconi in "esilio
forzato" in Thailandia

Ivo Iaconi
di Paolo Sinibaldi
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Venerdì 27 Marzo 2020, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 21:33
PESCARA Sta vivendo con grande apprensione le vicende legate al Coronavirus. Le vive a distanza perché è in “esilio” in un’isola al largo della Thailandia, Koh Phangan, ma con il cuore, la testa e la tecnologia è costantemente in contatto con l’Italia, con il suo Abruzzo, con la sua Giulianova. L’ex allenatore del Pescara Calcio Ivo Iaconi ci risponde dall’estremo Oriente, dove si era recato qualche giorno prima di Natale per trascorrere le festività con la figlia Toni, che sull’isola è proprietaria di un ristorante italiano. Insieme a Ivo, la moglie e la suocera 86enne Nena, che ha anche dato il nome al locale; e per qualche settimana il figlio Nicolo’, che è riuscito a ripartire per l’Europa (vive e lavora a Berlino) poco prima che esplodesse la bomba-Covid 19. Gli altri, invece, no: “Qui in Thailandia i casi di contagio sono contenuti, l’isola dove ci troviamo in questo momento è molto piccola la situazione è ancora migliore. Ma il governo thailandese ha fatto scattare tutte le misure restrittive del caso, perché l’epidemia dovrebbe propagarsi anche qui entro qualche mese”, ci ha detto Ivo Iaconi.
«Siamo tutti preoccupati per quello che sta accadendo in Italia, ma il nostro obiettivo è rientrare a casa appena verranno ripristinati i voli. Qui stiamo tutti molto bene, la vita scorre tranquillamente tra un bagno al mare e una passeggiata in spiaggia, però ormai è impossibile avere contatti sociali extrafamiliari e non si vede quasi più nessuno in giro, perché la stagione turistica è del tutto compromessa». Nostalgia? «Tanta, anche del mio Abruzzo. Mi informo su tutto attraverso il web, devo dire però che non mi piace la forma di sciacallaggio mediatico che talune volte mi pare di notare. Ho seguito anche le vicende del calcio, credo che il mondo dorato del pallone non abbia fatto una bella figura nella gestione del Coronavirus, privilegiando il danaro alla salute finché ha potuto, creando però gravi danni quando invece era il caso di smettere di giocare”. Il campionato del Pescara? “Mi sono sembrati strani sia il divorzio con Zauri sia la cessione di Machin senza adeguato rimpiazzo. Una stagione maledetta, che credo sia conclusa qui”. E ora? “Pensiamo alla salute, solo a quella. So che l’economia subirà un crollo nei prossimi anni, ma adesso è il momento di vivere alla giornata e affidarci agli scienziati affinché trovino l’antidoto a questo maledetto virus». 
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