Invita la studentessa a prendere una moneta sulle parti intime: bidello condannato a due anni

Invita la studentessa a prendere una moneta sulle parti intime: bidello condannato a due anni
di Alfredo d'Alessandro
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 08:09

Due anni di reclusione e risarcimento dei danni in separato giudizio: è la condanna inflitta dal Tribunale di Chieti, al bidello di un istituto superiore accusato di tentativo di atti sessuali, in particolare diretti a farsi toccare i genitali, da un'alunna che aveva 14 anni ed i cui genitori assistiti dagli avvocati Francesco Orecchioni e Paola Zulli, costituiti parte civile, chiedono un risarcimento del danno non patrimoniale di 50.000 euro. Il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto l'assoluzione.

La sospensione della pena è stata subordinata alla partecipazione a specifici corsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati. All'uomo, inoltre è stato applicato il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori e l'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena.

I fatti. La ragazza aveva chiesto al bidello una moneta per acquistare una bottiglietta d'acqua al distributore automatico, l'uomo allora l'aveva invitata a seguirlo nello sgabuzzino della scuola dove ha preso la moneta dalla giacca, si è sbottonato i pantaloni (dopo essersi seduto) ed ha messo la moneta sulle parti intime, sulla biancheria, dicendo alla ragazza che se voleva poteva prendere la moneta.

La ragazza era quindi scappata via. Il bidello era poi tornato alla sua postazione mettendo la moneta sul tavolo e dicendo alla ragazza che se voleva poteva prenderla. La ragazza prese la moneta e la bottiglietta e tornata in classe si confidò con la compagna di banco. La segnalazione ai Carabinieri fu fatta dal dirigente scolastico.

La difesa del bidello, con gli avvocati Francesco Mazza e Francesca Di Muzio, annuncia ricorso in Appello: «Rispettiamo le decisioni di ogni Tribunale, ma siamo rimasti sinceramente basiti in quanto addivenire ad una pronuncia di condanna con non un dubbio, ma un coacervo di contraddizioni che sono emerse in fase dibattimentale con i vari testi escussi, con applicazione di pene accessorie con riguardo a misure di sicurezza che devono necessariamente ex lege avere una caratterizzazione in ordine alla pericolosità sociale di un soggetto che non ha mai avuto precedenti, un bidello che ha sempre operato il suo lavoro in termini professionali, ci lascia perplessi. Impugneremo».

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