Infusioni dal 25 con il metodo Stamina
per la piccola Noemi a Brescia

Infusioni dal 25 con il metodo Stamina per la piccola Noemi a Brescia
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Sabato 12 Luglio 2014, 16:03 - Ultimo aggiornamento: 16:10
L'AQUILA - Infusioni dal 25 luglio agli Spedali Civili di Brescia per Noemi, la bimba di due anni di Guardiagrele affetta da Sma1 e 'simbol della lotta per la cura. La novità è che è stato designato, con nome e cognome, il capo èquipe che dovrà eseguire il trattamento: Erica Molino, biologa della 'Stamina Foundation' di Vannoni. Il provvedimento autorizza Molino a nominare i membri dell'èquipe, a dettare le tempistiche e le modalità di esecuzione del trattamento e a usare strutture e apparecchiature degli Spedali di Brescia.

«La sentenza del Tribunale dell'Aquila è esemplare perchè rimarca il diritto di giovani pazienti di accedere a queste cure come ultima speranza di vita». Lo ha detto il professor Davide Vannoni, scopritore del metodo Stamina, commentando l'ordinanza del Tribunale dell'Aquila che impone le infusioni di cellule staminali su Noemi dal prossimo 25 luglio. «L'ospedale di Brescia deve essere commissariato perchè si è sempre infischiato di dare luogo a quanto stabilito dai giudici, in tal modo si infischia delle leggi e di conseguenza dello Stato che le promulga e che deve essere garante del diritto di pazienti che non hanno alternativa di poter coltivare una speranza». Il professor Davide Vannoni, laureato in filosofia, inventore del metodo Stamina insieme al professor Andolina, commentando l'ordinanza del Tribunale dell'Aquila, attacca duramente la struttura ospedaliera di Brescia, l'unica abilitata a effettuare le cure previste dal metodo Stamina. «Sono morte 18 persone in lista d'attesa, un'altra sta morendo, si sta uccidendo il diritto alle cure di malati che non hanno alternativa». In riferimento all'ordinanza del Tribunale aquilano, Vannoni sottolinea: «La nostra biologa ha accettato l'incarico e ora, con pieni poteri, dovrà organizzare l'equipe di medici per effettuare le infusioni, in tal senso speriamo che oltre al professor Andolina accettino questo compito altri medici». «L'equipe farà valutazioni prima e dopo le infusioni su cosa deve essere corretto, una cosa mai fatta prima d'ora - spiega ancora Vannoni - L'ordinanza è un atto di grande importanza che ristabilisce la verità rispetto alle gravi menzogne degli ultimi mesi su di noi» spiega ancora Vannoni facendo riferimento al processo di Torino. Riserva poi un pensiero alla piccola Noemi: «Il pronunciamento del Tribunale dell'Aquila permetterà alla piccola Noemi di ricevere cure per alimentare la speranza per lei e tanti altri bambini. Noemi che aspetta invano cure dal dicembre del 2013 è peggiorata perchè non ha mai fatto terapia. Finalmente dal 25 luglio potrà cominciare».
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