Investito mentre fa footing: l'incidente mortale ricostruito grazie alla app della vittima

Investito mentre fa footing: l'incidente mortale ricostruito grazie alla app della vittima
di Marcello Ianni
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 08:44
Da un'applicazione che aveva sul proprio cellulare, è arrivata una importante svolta nell'inchiesta relativa all'incidente stradale in cui è morto un giovane, Tiberio Giorgi, lo studente universitario di Arischia, morto a 22 anni il 20 agosto dello scorso anno, dopo essere stato investito lungo la Statale 80 mentre stava effettuando footing. Si è trattato di una di quelle che permettono non solo di monitorare la distanza percorsa ed i valori fisici, ma anche di osservare la mappa del tragitto percorso, fino al momento prima dell'incidente.

Ad un anno circa dall’improvvisa e tragica scomparsa dello studente, (che ha lasciato attonita un’intera città) il sostituto procuratore della Repubblica, Fabio Picuti avvalendosi appunto della consulenza di un perito informatico e di un ingegnere forense di Avezzano ha chiuso recentemente le indagini preliminari a carico del conducente dell'auto, (Un’Alfa 164), M.D.G., (assistito dall’avvocato Maurizio Dionisio) che stava tornando dal lavoro in una azienda agroalimentare di Campotosto, e che aveva raccontato di non aver potuto fare nulla essendosi trovato all’improvviso il giovane sulla sua auto. All'uomo è stato contestato l'omicidio stradale senza aggravanti, articolo 589 bis, e per questo non è stato arrestato: infatti era risultato negativo sia al test anti droga sia sul tasso alcolemico, oltre a non essere fuggito.

La singolarità dell’inchiesta ha portato all’estrapolazione dei dati sui due cellulari (quello della vittima che stava facendo footing e quello di proprietà del conducente della macchina), tra i quali quelli appunto dell’applicazione in uso alla vittima al momento del grave sinistro stradale che a sua volta si avvale del sistema satellitare e la ricostruzione cinematica fatta poi dall’ingegnere forense, hanno permesso di accertare anche se in maniera non grave alcuni profili di colpa del Di Giulio che non hanno permesso al sostituto procuratore Picuti di poter archiviare il fascicolo che va dunque avanti. Ora l’indagato ha venti giorni di tempo per chiedere di essere nuovamente ascoltato, di presentare una memoria oppure di chiedere indagini suppletive. Non è affatto escluso anzi è verosimile che sul triste incidente stradale possano essere effettuare ulteriori perizie.

La tragedia si era consumata nel tardo pomeriggio, in fase di rientro dopo la corsetta serale. A soccorrere Tiberio Giorgi, oltre al personale medico del 118, e dei vigili del fuoco, anche i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (Norm) della Compagnia, diretti dal maggiore Luigi Balestra. Le condizioni del giovane, studente di Medicina all’Università dell’Aquila, e iscritto all’Atletica L’Aquila oltre che appassionato di ciclismo, erano apparse subito gravi tant’è che dopo poco tempo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale il suo cuore aveva smesso di battere.
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