Schianto, imprenditore di 38 anni muore nel tamponamento a Milano

Schianto, imprenditore di 38 anni muore nel tamponamento a Milano
di Patrizio Iavarone
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 08:50

L'impatto, violento, non gli ha lasciato scampo: un tamponamento, forse ad alta velocità, fatto con il suo furgone ad un'autocisterna che viaggiava, vuota, lungo l'A4 in direzione Venezia. È morto così, nel tratto compreso tra l'uscita di Pero-Fiera Milano e lo svincolo con l'A8-Viale Certosa, Luca La Civita, 38 anni, originario di Sulmona, nipote dell'ex sindaco e assessore regionale Franco. Un incidente stradale avvenuto l'altra sera poco prima delle 18, mentre Luca era in viaggio per lavoro, responsabile del personale nell'azienda di famiglia che si occupa di gestioni cimiteriali. Un'impresa che insieme al padre Evandro aveva costruito a Bergamo con successo, fino ad avere oltre cento dipendenti e appalti in tutta Italia.

Il furgone è andato a sbattere contro l'autocisterna per cause ancora in corso di accertamento: si pensa ad una distrazione o a un malore del trentottenne. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, perché la procura di Milano, dove è stata trasferita la salma, ha disposto l'esame autoptico sul corpo, ma al momento non c'è ancora una data. Luca La Civita, che viveva con la sua compagna, si era trasferito con la famiglia a Bergamo una ventina di anni fa, ma i contatti con Sulmona non erano mai venuti meno.

In città tornava spesso e all'Abruzzo era legato anche per la sua passione: la moto. Sabato prossimo, compatibilmente con gli impegni di lavoro, sarebbe dovuto tornare a Sulmona per la cena augurale del pre campionato del suo amico corridore Christian Micochero con cui era cresciuto nel motoclub di Sulmona. Qui lo ricordano con affetto e ricordano, in particolare, quel brutto incidente che circa sette anni fa aveva avuto sul circuito di Vallelunga, quando la sua moto andò in fiamme e lui si salvò per miracolo. «Da allora aveva smesso di correre racconta Corrado Tuzii del motoclub di Sulmona ma era rimasto sempre uno della squadra. Un amico, soprattutto. L'ultimo messaggio nella chat del nostro gruppo lo aveva postato mezz'ora prima di morire».

La notizia ha provocato cordoglio in città, dove Luca aveva fatto le scuole e dove aveva tanti amici. «Un fulmine a ciel sereno commenta il sindaco Gianfranco Di Piero Luca e la sua famiglia anche se vivevano da anni a Bergamo, erano comunque un pezzo della nostra comunità. Un lutto che ci colpisce tutti, esprimo la mia vicinanza alla famiglia».

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