Incendia ristorante per vendetta, piromane morto per le ustioni dopo due settimane

Incendia ristorante per vendetta, piromane morto per le ustioni dopo due settimane
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 11:29

Accecato dall'odio,aveva deciso di farsi giustizia da solo, restando però esso stesso vittima del grave gesto che ha deciso di mettere in campo. Dopo due settimane circa di ricovero all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, è morto P.B. di 60 anni dell'Aquila per le gravi ustioni riportate su più parti del corpo.

Quella del 23 agosto scorso, era stata una notte movimentata per vigili del fuoco e carabinieri per spegnere l'incendio che ha devastato l'osteria Due Ladroni, ex Vecchio Mulino a San Vittorino, a poca distanza dalla Scuola Edile, adibita sotto emergenza Covid-19 anche a centro vaccinale. Ad essere colpita l'attività di Stefano Mazzetta di 59 anni, noto e stimato ristoratore, attività ereditata dai suoi genitori, in passato anche gestori del bar Del Corso.

Al momento ignoti i motivi che hanno portato P.B, a quanto pare con piccoli precedenti di polizia, ad appiccare il fuoco in più punti del locale. Quando i vigili del fuoco sono intervenuti, dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni da parte di cittadini residenti nelle vicinanze e altri di passaggio, hanno rinvenuto a terra il 60enne rimasto gravemente ustionato a quanto pare dall'utilizzo di liquidi infiammabili.

Sul posto erano intervenuti anche gli operatori del 118 ed i carabinieri della Compagnia per soccorrere il ferito ed avviare gli accertamenti del caso.

Considerate le gravi condizioni di salute dell'uomo, i medici del Pronto soccorso hanno disposto il suo trasferimento ad un ospedale più attrezzato per la cura delle ustioni. Con un elicottero del 118 il ferito era stato trasferito al Sant'Eugenio di Roma e ricoverato in prognosi riservata fino a ieri pomeriggio quando Brusco è morto a seguito delle complicazioni del quadro clinico. Ingenti i danni provocati a seguito del rogo. Le operazioni di spegnimento erano andate avanti tutta la notte. Il sostituto procuratore della Repubblica, Roberta D'Avolio aveva nel frattempo indagato il ferito per danneggiamento a seguito di incendio. Ora la vicenda giudiziaria verrà archiviata. Nonostante in prima battuta l'indagato avesse ammesso le proprie responsabilità sull'incendio, lo stesso non ha spiegato il perché di tale gesto sconsiderato che gli è costata la vita.
 

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