Lanciano, il bambino autistico trova una scuola
Il sindaco Pupillo: «Un equivoco»

Lanciano, il bambino autistico trova una scuola Il sindaco Pupillo: «Un equivoco»
di Serena Giannico
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 16:18
LANCIANO - Forse troppo vivace, forse ritenuto «incontrollabile» e talvolta anche «problematico». Per il bimbo autistico, che sarebbe stato rifiutato da tre istituti di Lanciano, ora c'è l'iscrizione alla prima media. Alla soluzione di quella che è divenuta questione di diritto, nazionale, si è giunti ieri mattina attorno al tavolo della sala Giunta del Comune di Lanciano. E la fumata bianca viene annunciata dal sindaco, Mario Pupillo, in un'aula consiliare affollata di telecamere come non mai. Accanto a lui l'assessore alla Pubblica istruzione, Giacinto Verna, e Clara Evangelista, docente di supporto dell'Ufficio scolastico provinciale di Chieti. «Il bambino spiega il primo cittadino è stato iscritto alla media D'annunzio, anche come naturale prosecuzione della propria vita scolastica». Decisione arrivata dopo un incontro con i presidi dei quattro istituti comprensivi di Lanciano: Anna Maria Sirolli, dirigente dell'Umberto I; Mario Gaeta, del Don Milani; Mirella Spinelli, della Mazzini e Maria Gabriella Loreto, della Gabriele d'Annunzio.
Vicenda che ha preso piede nei giorni scorsi quando Rita M., 40 anni, di Lanciano, ha denunciato di aver provato, inutilmente, ad iscrivere alle medie il suo bambino di 10 anni, che attualmente si trova in quinta elementare. «Non ci sono riuscita. Ho fatto richiesta a tre istituti e ho avuto risposta negativa. Sono dispiaciuta e rattristata. Ogni volta che ho fatto presente che A. è autistico, sono sorti intoppi...». Cuore spezzato per quel figlio affetto da sindrome di Asperger, disturbo dello sviluppo, affine all'autismo. Un ragazzino «neurodiverso», come spiegano gli specialisti, ma «non malato, né disabile».
LA TELEFONATA
Il Comune si è fatto carico della faccenda, fino a convocare le parti coinvolte in municipio «nell'unico e preminente interesse del minore e del suo diritto allo studio». Ma la mamma al vertice non s'è presentata, spiazzando tutti. «Vi ringrazio. Riguardo all'atteggiamento e all'impegno del Comune non ho nulla da eccepire, ma, insieme al mio avvocato, ho deciso di non venire e di adire, invece, le vie legali. Di inoltrare, per quanto accaduto, un esposto alla Procura della Repubblica». La donna così ha liquidato la faccenda, con una telefonata all'assessore Verna, che racconta: «L'ho contattata per ricordarle l'appuntamento che avevamo fissato già una settimana fa, per mezzogiorno, per chiarire i fatti. E mi ha spiegato che non aveva alcuna intenzione di confrontarsi con i presidi. E che vuole invece portare il caso all'attenzione della magistratura».
L'incontro si è svolto comunque, senza di lei. «È stato tutto un equivoco», evidenzia il sindaco Pupillo, ripercorrendo la storia. «L'iscrizione del bimbo, che nessuno avrebbe potuto rifiutare, anche perché si tratta di scuola dell'obbligo, andava fatta on line. E non c'è, da nessuna parte». La donna, che voleva che il figlio cambiasse istituto, si è recata alla Mazzini, dove le sono state delucidazioni e dove le è stato spiegato che si sarebbe dovuta recare in segreteria per le pratiche. Ma non l'avrebbe fatto. «Ha partecipato solo a un open day dove, però, non c'era possibilità di iscrizione». È stata anche al Don Milani, ma qui gli spazi sono ridotti, c'è carenza di aule, che al momento sono solo 4 per altrettante classi. E per l'anno prossimo ci sono tanti, troppi iscritti. «Il preside le ha suggerito di verificare se c'erano altre possibilità nelle scuole medie più grandi. E poi di ricontattarli». Ma la donna non s'è più fatta vedere.
NESSUNA ISPEZIONE
«La mamma - riferisce il sindaco - ha provato l'iscrizione via web, ma ha sbagliato l'inserimento del codice fiscale e così sono scaduto i termini, il 7 marzo scorso. Tutto frutto di incomprensione, con conclusioni dettate dall'emotività. Ma Lanciano è città inclusiva». «Il ministero dell'Istruzione ha attivato l'Ufficio scolastico Regionale e si stanno facendo i dovuti accertamenti». «Ma non ci saranno ispezioni sottolinea Evangelista perché la soluzione è stata immediatamente individuata. Tutti, a maggior ragione se in situazione di difficoltà, hanno diritto a frequentare serenamente la scuola».

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