Fu un giorno drammatico, quel 23 dicembre, per la città dell'Aquila. «Era il primo tentativo di scalata invernale di quella parete racconta oggi Antonio Pace, all'epoca capo del soccorso alpino della Guardia di Finanza Piergiorgio cadde a circa 100-150 metri dalla vetta, facendo un volo di mille metri e arrivando a fondo valle. Carletto Leone rimase sotto choc. Alessandri lo assicurò e proseguì da solo fino alle vetta».
LA DECISIONE - Una decisione maturata alle prime luci del mattino, dopo una nottata intera passata «in un assurdo dialogo con la morte», come raccontò Alessandri. La sua fu un'impresa quasi epica, in una condizione mentale incredibile: «Mi sentivo come uno che fino a un momento prima era convinto di morire e si ritrova vivo». Arrivato su riuscì ad allertare i soccorsi e a partecipare alle operazioni di recupero. Anch'esse incredibili: «L'elicottero del Soccorso alpino dell'areonautica ricorda Pace era guidato dal colonnello Fischione, di Lucoli (scomparso a Primavera, ndr). Le pale roteavano a 20-30 centimetri dalla parete. Fu uno dei primi interventi di quel tipo». L'Aquila patì molto quella tragedia.
LO CHOC - «Fu uno choc dice Pace perché coinvolse tre aquilani, tre amici, alpinisti esperti. Anche Piergiorgio, che era molto giovane. Tre famiglie in vista, persone conosciute da tutti». Ci fu polemica, ovvio. Ma, rispetto alla tragedia di Iannilli e D'Andrea, c'è una differenza sostanziale: «Ne morì uno solo perché erano assicurati bene commenta Pace Nel caso di Roberto e Luca qualcosa non deve aver funzionato. La parete era ghiacciata, le temperature rigidissime. Era una prima invernale, mai fatta prima. La parete Nord del Camicia è certamente la più complicata del Gran Sasso: va presa con estrema attenzione». Pace è in grado anche di sollevare un interrogativo. Sembra che Iannilli e D'Andrea siano precipitati nella parte iniziale dell'ascesa, dove c'è uno zoccolo d'erba. «Sì, è un ripiano dice normalmente si aggira variando la traiettoria, non si percorre». Fu un chiodo a tradire il giovane Piergiorgio. Chissà, forse è stato un chiodo a tradire Roberto e Luca.
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