Gran Sasso, festa per il Garibaldi:
è il rifugio più antico d'Italia

Gran Sasso, festa per il Garibaldi: è il rifugio più antico d'Italia
di Stefano Dascoli
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Domenica 21 Agosto 2016, 22:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 08:25
L'AQUILA - Mentre negli States veniva inventata la Coca Cola e in Abruzzo nasceva il pastificio De Cecco, nel 1886 sul Gran Sasso gli abitanti di Camarda (tra cui molte donne), guidati dal capomastro Romualdo Baglioni, portarono a termine la costruzione del rifugio Garibaldi per ordine del Cai di Roma su un versante accessibile solo dai muli. Addirittura si racconta che in quegli anni fu trascurata persino la coltivazione dei campi pur di raggiungere l'ambizioso obiettivo. Il rifugio Garibaldi, il più antico d'Italia, ieri ha festeggiato i suoi 130 anni nel corso di una giornata intensa e partecipata in quota. C'è stato un momento di riflessione e ricordo con gli interventi del presidente del Cai L'Aquila Piergiorgio Barducci e dello storico alpinista Mimì Alessandri; un set fotografico a cura dell'associazione culturale Segni; un concerto per fisarmoniche del trio “Solotarev Concert”.

Il Garibaldi è, oggi, a tutti gli effetti un presidio storico e culturale per la estrema complessità della sua vicenda. Intanto la “singolare” localizzazione: «Era la via più normale per arrivare al Corno Grande anche da Pietracamela, dove la strada sostituì la mulattiera solo sessant'anni dopo il rifugio – racconta Barducci – L'itinerario era Assergi, Passo della Portella, Campo Pericoli, Conca d'Oro, la sosta al rifugio, e si saliva». E poi ancora lo stato di conservazione: «In 130 anni – dice Barducci – è stato rifatto solo il tetto. Tutto è stato restaurato come era, non c'è stato alcun ampliamento. Un presidio storico culturale in cui è anche possibile consultare su Pc (alimentato da un piccolo pannello solare, ndr) le foto dell'800, le cartoline, documentazione affatto trascurabile».

Il rifugio è presidiato regolarmente nei fine settimana estivi, anche dalla Forestale che ne ha fatto un punto di controllo. «Il Garibaldi è nato per volontà del Cai Roma ed è stato poi donato nel 1977 al Cai L'Aquila – ha ricordato Barducci -. Dietro alla sezione romana c'erano grandissimi personaggi. Tutto è partito con l'Unità d'Italia, visto che il Cai italiano è nato solo allora. I romani rimasero incantati dalla montagna e decisero di costruire il rifugio. Il Garibaldi ha contribuito ad apportare notevoli cambiamenti culturali all'approccio alla montagna».
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