Gran Sasso, cordata locale
per la gestione della stazione

Gran Sasso, cordata locale per la gestione della stazione
di Antonella Calcagni
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Sabato 19 Marzo 2016, 10:10
L'AQUILA - Prende corpo quella che sembrava fino a qualche tempo fa solo una voce senza fondamento: la gestione della stazione del Gran Sasso da parte di una cordata di imprenditori abruzzesi del settore. In particolare si tratta dei Fratelli Lallini che guidano la stazione di Campo Felice, di Massimiliano Bartolotti della Ovindoli Monte Magnola e di altri gestori delle stazioni sciistiche abruzzesi componenti del consorzio "La compagnia degli Appennini". Il pool di operatori del settore ha già depositato la documentazione tesa a rispondere al bando esplorativo per la manifestazione di interesse tesa alla gestione della stazione di campo Imperatore i cui termini sono stati riaperti.

Conferma Bartolotti della Ovindoli Monte Magnola Impianti: «Il Cda del nostro consorzio ha risposto al bando esplorativo. Si tratta di una struttura aderente al polo di innovazione. Con l'apporto di tutti si può tentare questa avventura. Siamo in sette: Passo Lanciano, Roccaraso, Rivisondoli, Pizzalto, Monte Pratello, Campo Felice e Monte Magnola. Siamo nati nel 2009 come strumento per il rilancio del territorio. Speriamo di riuscire a compiere questo giro di boa con gli operatori del Gran Sasso, il Comune dell'Aquila il Parco del Gran Sasso e tutti gli enti pubblici. Il rilancio del Gran Sasso porterà nuova linfa. Il Lazio conta 7 milioni di abitanti, se dovesse sciare l'1% giungerebbero 70 mila persone. Il Gran Sasso ha una leadership di pluristagionalità a livello nazionale, sarebbe la testa d'Ariete d'Abruzzo, fungerebbe da traino per tutte le stazioni abruzzesi. Forse non si va a sciare sul Gran sasso perché mancano i servizi, non ci sono le strutture per far permanere la gente. Ora vedremo quali sono le reali intenzioni della proprietà speriamo che il comune prenda una decisione definitiva se non vuole che il Gran sasso imploda».

LE IPOTESI
Crede ciecamente nel progetto anche Luca Lallini della Campo Felice Spa: «Siamo sette soci, tutti i gestori delle stazioni sciistiche, abbiamo risposto e siamo a disposizione. Finora non ci hanno fatto sapere nulla. Ci sono tanti soldi da spendere, la situazione delle strutture è tragica». Per Lallini Il progetto va eseguito nel suo complesso, non può essere fatto solo parzialmente. É necessario dunque essere tutti d'accordo ed avere tutti i permessi. Pubblico e privato devono avere una voce sola. Per andare avanti bisogna lavorare mettendo da parte le polemiche e le beghe politiche. Il nostro intento è quello di dare un segnale alla Regione delle nostre capacità imprenditoriali. Il pubblico però deve portarci a braccetto perché noi ce la stiamo mettendo tutta. É nostra intenzione anche fare il collegamento con Ovindoli, importante per lo sviluppo». Creando un grande comprensorio, con il Gran Sasso secondo Lallini sarà possibile creare altri 300 posti di lavoro. «É necessaria tuttavia una grande sinergia, cogliamo da parte della Regione una grande sensibilità nei confronti dello sviluppo delle stazioni sciistiche. Non dobbiamo perdere il treno dei fondi del 4% della Ricostruzione».
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