Sport invernali, ecco le modalità di riapertura degli impianti da lunedì

Angelo Ciminelli, presidente del comitato regionale Fise
di Paolo Sinibaldi
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Giovedì 26 Novembre 2020, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Nella giornata odierna, la Conferenza Stato Regioni ha approvato le Linee Guida per l'accesso agli impianti di risalita che, a breve, dovranno essere validate dal Comitato Tecnico Scientifico. La speranza federale è di avere un'apertura generalizzata degli impianti di risalita nel rispetto della sicurezza sanitaria, nel frattempo la Federazione può procedere per il momento ad allargare la definizione di "atleta di interesse nazionale" agli atleti delle categorie giovanili e master, nella loro totalità, rimasti esclusi dalla precedente deliberazione, la cui partecipazione a competizioni nazionali e internazionali - comprese quelle programmate in data successiva al termine di vigenza del DPCM del 3 novembre -, nonché agli allenamenti a queste ultime funzionali, sia disposta dalle società o associazioni sportive o dai GSMNS di appartenenza. Le sopra illustrate disposizioni federali entreranno in vigore a partire dal prossimo lunedì 30 novembre.

Le prime nevicate hanno già imbiancato le principali cime abruzzesi, segno evidente che la stagione invernale sta per iniziare. Almeno climaticamente. Negli ambienti federali abruzzesi circola un pizzico di ottimismo. Parola al presidente del comitato regionale Fisi, Angelo Ciminelli: "Dobbiamo essere fiduciosi, perché i provvedimenti governativi hanno in qualche modo anticipato il periodo classico della riapertura degli impianti sciistici e quindi, se tutto dovesse andare come da programma, la stagione sciistica degli impianti e nello specifico anche quella prettamente sportiva, si potrebbe salvare". Come evitare gli assembramenti negli impianti di risalita, anche questo è un tema di attualità: "Esiste tutto un protocollo che, se rispettato, non creerà alcun problema in tema di mancato distanziamento fisico. Un protocollo già sperimentato, funziona bene, certo ci saranno delle piccole limitazioni ma in questo momento non è certo questo che ci fa paura. E anche gli utenti si adegueranno. Inoltre voglio sottolineare che le peculiarità degli sport invernali, che si svolgono all'aria aperta e con una serie di protezioni già abitualmente utilizzate, sono un punto a nostro favore". Discorso-sicurezza: "Mi faccio promotore di un'idea che deve aiutare tutto il sistema a venirci incontro e noi ad andare incontro al sistema. Mi riferisco al sistema sanitario, che non dovremo assolutamente rischiare di appesantire quando si riaprirà la stagione invernale. Cioè, invito tutte le stazioni sciistiche della nostra regione a dotarsi di un piccolo punto di primo soccorso, così da risolvere in loco eventuali piccoli infortuni che dovessero colpire gli sciatori. Senza quindi doversi recare in ospedale, anche per banali infortuni, perché è evidente che in questa fase ci sono interventi di altro tipo che devono avere la priorità". Fatti salvi gli atleti e gli eventi di interesse nazionale, la federazione abruzzese prevede una stagione sportiva... "Direi sulla carta più che buona, come conferma anche il calendario che abbiamo diramato visionabile sul nostro sito e sulla nostra pagina social. Nei giorni scorsi si è anche aggiunta una prova di Coppa Italia giovanile per quanto riguarda lo sci di fondo, prevista il 16 e 17 gennaio a Alfedena (Aq)".
La Federazione Italiana Sport Invernali ha fornito, con delibera dello scorso 6 novembre, un'interpretazione molto restrittiva della qualifica di "atleta di interesse nazionale".

La scelta, per quanto impopolare, era dettata unicamente da un'esigenza di coerenza, permettendo l’attività solamente a quel movimento sportivo che, nel mese di novembre, aveva pianificato la partecipazione a manifestazioni di interesse nazionale. In un momento di inasprimento delle misure predisposte dal Governo a tutela della salute nazionale, la Federazione ha, infatti, ragionato con senso di responsabilità nell’intenzione di limitare il possibile contagio da covid-19 e ad evitare che la montagna venisse nuovamente additata quale luogo di assembramento e di conseguenza causa del peggioramento dei dati sul contagio.

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