Giuseppe Marini, il cercatore d'oro di Cortino non trova il “tesoro" a Tu sì che vales

Giuseppe Marini, il cercatore d'oro di Cortino non trova il “tesoro" a Tu sì che vales
di Maurizio Di Biagio
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 08:36

Giuseppe Marini, 66 anni, è da considerarsi uno degli ultimi cercatori d'oro che esistano in circolazione. E senza l'uso del georadar ma solo con un suo pendolo d'acciaio che compie circonvoluzioni sopra una carta geografica o direttamente su Google Map. Il maestro elementare di Cortino, che pratica la radioestesia, cioè il cercare con un ramo biforcuto o con un pendolo oggetti metallici, è apparso sabato su Canale 5 a Tu sì che vales.

«Mi hanno fatto fare la prova la settimana prima in un altro studio al piano terra e ha funzionato altrimenti non mi avrebbero chiamato alla registrazione», spiega Marini che nella puntata ha avuto, nel suo rituale, qualche problemino: l'esperimento, non è riuscito appieno. Eppure il maestro elementare aveva detto di andare «a botta sicura, sono allenatissimo». Questo perché «il palco si staccava da terra» è stata la sua prima giustificazione in virtù dal momento che lui dive di far leva sulle frequenze delle materie.

«Comunque, come suggerito da Gerry Scotti e dalla Maria De Filippi, e come avevo richiesto io, gli autori hanno provveduto a farmi fare la prova esterna in campo aperto da fare la prossima volta, in un'altra puntata. La tele-radioestesia non si può fare se si è staccati terra». Tant'è che l'oggetto metallico nascosto dalla troupe televisiva, 50 grammi d'oro, non è stato prontamente ritrovato dal teramano che, nella sua individuazione, ha sbagliato di qualche metro. «Ma il settore è quello», lo ha confortato Scotti.

Purtuttavia «è stata una prova interessante» aggiunge il radioestesista che ha affrontato la scena a piedi nudi per stare più a contatto con il suolo.

«La mia storia personale parla di diversi successi: i miei amici più curiosi mi hanno messo tante volte alla prova». Marini afferma che in molti si affidano a lui per ritrovare fedi matrimoniali perse da anni o altri oggetti spesso d'oro o di un certo valore, che paiono essere scomparsi. Alcuni americani, parenti di soldati vittime della II guerra mondiale, si sono affidati a lui per rintracciare in Emilia le targhette di riconoscimento. Giuseppe si rimette al lento turbinio del pendolo d'acciaio. Spesso gli capita di riportare in vita piccoli tesori sotto coltri di terriccio umido e ghiaia. Iniziò con la scusa di prestare una consulenza a un lavoro di uno storico del posto, si rese conto che scovare oggetti con quel metodo era più semplice del previsto. È andato anche alla ricerca dei tesori disseminati dai briganti. Il suo sogno? Trovare il tesoro di Napoleone, quello della Campagna di Russia, lasciato sotto terra da qualche parte su nella Lituania.

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