Vandali e furti al cimitero, tombe come un campo di battaglia. «Nessuna pietà per i morti»

Fiore spezzati, vasi buttati a terra, spariti piccoli ricordi: chieste a gran voce le telecamere di sorveglianza

Vandali e furti al cimitero, tombe come un campo di battaglia. «Nessuna pietà per i morti»
di Azzurra Marcozzi
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Martedì 11 Aprile 2023, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:16

Il cimitero di Giulianova è diventato un campo di battaglia. Ci sono tombe che vengono devastate e vandalizzate a tal punto che la cosa minore è ormai il furto dei fiori. Ci segnalano che la tomba di una cappella privata è stata vandalizzata tre volte e da quella denuncia sono venute fuori altre storie, drammatiche, pietose e purtroppo l’assenza di qualsiasi controllo (ci sono solo due operai che non fanno i guardiani) facilita tutto questo. Roberta Maiorani aggiunge: «Da noi sono venuti due volte in un settimana. Sono due mesi che subiamo continui furti dal nostro amato Simone». Rossella Zenobi denuncia: «Lo hanno fatto più volte anche sulla tomba di mio padre, ignobili». Il dolore di una madre: «Rubano i fiori dai vasi, per mio figlio un giorno sì e un giorno no». Luisa De Vincentis scrive: «Anche io la settimana scorsa avevo depositato un bel vaso sulla tomba di mia suocera, tutto scomparso velocemente».

Addirittura Domenica Campanella afferma: «Io per i furti subiti sulla tomba di mia sorella e di mio padre ho dovuto rinunciare a portare fuori». Così Ersilia Di Rocco: «Alla mia sorellina hanno rubato tutto, questi animali non hanno un briciolo di pietà». Paola Morelli rivela: «È capitato anche a noi più volte, piccoli trucchi, corde, collegamenti strani, mi sono inventata di tutto ma non li ferma nessuno, il Comune dovrebbe investire con piccole telecamere sparse. Voglio sperare siano pochi e i soliti delinquenti da strapazzo che meritano solo disprezzo». E poi l’acuto dolore di una mamma, Iole Angeloni: «Due settimana fa nella cappella privata nella tomba dei miei figli hanno rubato un pupazzetto e delle lettere, a queste persone direi che possano stare sempre bene, quel giorno che non ci saranno più da loro non avranno neppure un vaso dove mettere dei fiori, per quanto male mi hanno fatto».

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