Il vandalo, pentito, restituisce la testa mozzata della statua di San Pio. E’ questa l’ipotesi che avanza quando ieri mattina nella teca che si affaccia sulla pista ciclopedonale del lungomare Rodi, a Giulianova, proprio chi aveva denunciatola brutalità del gesto e che era tornato lì per pregare, si è accorto che sulla mensola accanto alla Madonna era depositata la testa della statua. A quel punto ha avvertito il Comitato di quartiere che è, a sua volta, è arrivato davanti alla teca con il presidente Sandro Brandimarte e l’addetto stampa dello stesso Comitato, Lorenzo Garbatini.
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Nel frattempo, proprio a Garbatini, la fedele che aveva deciso di acquistare a sue spese una nuova statua e rimetterla al suo posto, l’ha poi consegnata al Comitato che non ha intenzione di rimetterla subito al suo posto. E si è deciso di sistemare sul cancelletto d’ingresso una recinzione che impedisca a chiunque di arrivare alla mensola su cui sono poggiati i simulacri. L’intenzione è quella di procedere allo svolgimento di una piccola cerimonia quando questa avverrà alla presenza del parroco dell’Annunziata, don Ennio Di Bonaventura, il quale ha benedetto la statua prima di avviarla al macero e così ha fatto anche con la testa recuperata.
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Intanto affiorano anche delle storie che nascono dalla devozione al Santo. Una signora ha dichiarato che, dopo aver visitato la teca con la statua, la sera stessa, tornando a casa, ha avvertito «un profumo di rose e si è sentita meglio». Lo aveva già dichiarato in passato ad alcuni amici e l’ha ripetuto dopo quanto avvenuto dal momento che lei, con il marito «da più di vent’anni abbiamo posato 2 pietre con dedica, una per i nostri cari e amici, ed una per noi dove si chiedeva sempre di darci la forza di andare avanti sorridendo alla vita». Vivono entrambi in carrozzina.