Se n’era andato il 30 novembre scorso, all’età di 86 anni, nella villa di viale dello Splendore a Giulianova, in provincia di Teramo, il mecenate d’arte abruzzese, originario di Tornareccio, Alfredo Paglione. E ieri mattina, nello studio del notaio Lauro, è stato aperto il testamento scritto di suo pugno. La città di Giulianova rientra nel testamento, soprattutto la villa con annessa dependance che si trova nell’ampio giardino. Questi edifici, con tutte le opere che contengono, l’artista le ha lasciate in eredità al parroco del Duomo di San Flaviano, don Enzo Manes e ai frati del Santuario della Madonna dello Splendore, ma con una clausola molto importante e cioè che, dopo l’accettazione, casa ed opere vengano affidate al Comune di Giulianova perché vi realizzi un Centro studi d’arte. Inoltre, sette periti dovranno vigilare sul patrimonio lasciato da Paglione.
LE REAZIONI Il sindaco Jwan Costantrni, che, in qualche modo, sapeva delle volontà del mecenate anche a seguito di colloqui avuti con lui, si è detto entusiasta del lasciato e disponibile «a fare in modo che il sogno giuliese di Paglione si possa realizzare nella maniera più compiuta e secondo le sue volontà».
ATTENZIONE AI GIOVANI E come dimenticare il suo connubio con l’architetto Mario Di Nisio che a Chieti portò alla nascita del Museo di Palazzo de’ Mayo. Il suo sogno? «Trasformare l’Abruzzo in un museo diffuso affinché la bellezza raggiunga il maggior numero di persone, riempia i loro occhi, tocchi il loro cuore e gli faccia percepire la luce che c’è sempre oltre il buio». Queste donazioni – aveva spiegato un giorno Paglione - rappresentano – «il mio omaggio soprattutto ai giovani, che sono la speranza e il futuro di questa Italia che non sa più dare fiducia, spazio, lavoro ai suoi figli. Per loro ho voluto diffondere richiami all’arte e alla bellezza: è come se accendessi dei piccoli fuochi, come se piantassi degli alberi. Mi auguro che vengano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, com’è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti». Ancora vivo il ricordo dell’ex sindaco di Chieti, Di Primio: «Ricordo ancora con emozione il giorno in cui, nella sua casa di Giulianova (era l’agosto del 2016, ndr) insieme ad un altro amico e galantuomo, il notaio Tragnone, sottoscrivemmo l’atto di donazione al Comune di Chieti di alcune tra le più preziose opere di arte contemporanea della collezione Alfredo e Teresita Paglione. Sento ancora, affascinato e ammirato, la sua voce mentre ripercorre le tappe della sua straordinaria vita».