Muore a 42 anni stroncata da un male la nipote dell'ex vescovo di Teramo

Stefania Seccia, moglie del notaio Roberto Lauro, lascia una bambina

Muore a 42 anni stroncata da un male la nipote dell'ex vescovo
di Francesco Marcozzi
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Venerdì 3 Marzo 2023, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 12:30

È morta all’alba in ospedale a Teramo. Stefania Seccia, 42 anni, moglie del notaio Roberto Lauro, ha combattuto con forza contro un male. Negli ultimi tempi era rimasta a casa, poi un improvviso aggravamento e il trasferimento a Teramo dove, nonostante le cure, ha cessato di vivere, destando sgomento e angoscia nella famiglia e commozione nelle tantissime persone che la conoscevano e la stimavano. Stefania era a nipote dell’ex vescovo di Teramo, monsignor Michele Seccia, entrambi di origini pugliesi come anche con il marito Roberto, nativi di Barletta, ma arrivati a Giulianova, se ne sono innamorati e non si sono mossi più, tanto che la salma sarà sepolta oggi pomeriggio, dopo i funerali alle 15 nella chiesa di San Pietro, nel cimitero giuliese. Lascia una figlia di dieci anni. Per lei aveva inventato, per poi aprirla agli altri bambini, una scuola d’inglese, la “Helen Doron English”. L’apertura di una scuola a Giulianova, lo ha sempre raccontato lei, era nata dalla volontà di insegnare inglese alla figlia. Nel 2016, anno della nascita della scuola, nella città di Giulianova erano presenti centri d’inglese ma tutti richiedevano un’età scolare. Stefania, d’altra parte, desiderava far approcciare la lingua sin dalla tenera età. Aveva conosciuto il metodo Helen Doron English e così aveva deciso di prendersi l’impegno di accompagnare la sua bambina nella scuola più vicina a sé, nelle Marche. Ma poi per la piccola l’aveva aperta con successo a Giulianova.

Ieri, tra i tanti messaggi di cordoglio il sindaco Jwan Costantini con l’amministrazione comunale, in una nota, si è al notaio Roberto Lauro. «Porgiamo al dottor Lauro, stimato professionista ed eccellente persona, le nostre più sentite condoglianze – scrive Costantini – in queste ore di immenso dolore, ci stringiamo a lui, alla sua famiglia, agli amici, nella speranza che l’abbraccio e la vicinanza di questa comunità possano essere di conforto e di affettuoso sostegno». Nel manifesto ultimo gesto di solidarietà per gli altri. Non fiori ma eventuali donazioni destinate all’Associazione per la ricerca contro il cancro. Manifesti di cordiglio della quinta B della scuola Don Milani, dell’Ente Porto, della Scuola d’inglese, dello Studio Iachini e dell’ex sindaco Mastromauro.
 

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