Cissè, il fenomeno del Giulianova: «Offeso per il colore della mia pelle»

Cissè, il fenomeno del Giulianova: «Offeso per il colore della mia pelle»
di Francesco Marcozzi
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 08:14

E' la rivelazione del Giulianova calcio, rivelazione del campionato di Eccellenza abruzzese piazzato lì davanti in classifica accanto alle favorite L'Aquila e Avezzano. Diciannove anni ancora da compiere, senza mai essere stato in una squadra, Cissè è stato scoperto da Sandro Daniele, ex preparatore dei portieri dell'Ascoli, società nella quale aveva allenato il tecnico giallorosso Luciano Cerasi e glielo aveva segnalato. «Vieni a vedere - mi disse - c'è un ragazzo che gioca la sera al mare e ha numeri eccezionali». Era lui, l'attuale goleador del Giulianova (otto gol tra Coppa Italia e campionato), approdato in Italia dalla Francia dove si era trasferito dal Senegal, ed è diventato giallorosso senza mai essere stato tesserato con nessun'altra società.

Ma a Casalbordino ha dovuto fare i conti con qualche amarezza. L'espulsione è stata la più grande. «Negli spogliatoi dopo la partita - racconta Luciano Cerasi - era dispiaciuto per l'espulsione e soprattutto per non poter giocare domenica prossima». Poi si è sfogato sul pullman che riportava la squadra a Giulianova quando ha rivelato soprattutto ai compagni che «alcuni giocatori mi hanno punzecchiato per tutta la partita per il colore della mia pelle e io ho detto di non fare così anche perché loro di giocatori di colore in campo ne avevano tre, ero come loro ai quali sicuramente non hanno mai detto niente.

Questo mi ha fatto molto male, non ne potevo più, ero stanco e innervosito, pensavo non accadesse da noi». Poi ha anche segnato (il suo nono gol) ma ormai era arrabbiato e ha commesso anche un fallo «ma non per reazione - spiega Cerasi - ma per semplice fallo di gioco» ed è stato ammonito e siccome era già gravato di un cartellino giallo è stato espulso. «Quando è uscito era molto nervoso e il pubblico lo beccava, ho temuto il peggio e ho mandato un mio giocatore a farlo uscire verso gli spogliatoi dove l'ho visto anche cadere a terra».


Ma a Casalbordino non ci stanno a passare per razzisti. Il patron Alessandro Santoro dice: «Avevo già ascoltato le dichiarazioni del tecnico giuliese e mi ero molto meravigliato, ora farci anche passare per razzisti è il massimo, avevamo tre giocatori di colore in campo e uno in panchina, questo è un caso di razzismo alla rovescia e poi le registrazioni dimostrano che, uscendo da campo, il giocatore si è rivolto male contro i nostri tifosi e questo non sta bene».

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