Alberi "scortecciati" e forati con il trapano. «Uccisi per vedere il panorama»

Alberi "scortecciati" e forati con il trapano. «Uccisi per vedere il panorama»
di Francesco Marcozzi
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Domenica 25 Ottobre 2020, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 11:27

Il caso sollevato da “Il Messaggero” della scoperta di alberi “scortecciati” per farli seccare e morire ha creato una serie di sdegnate reazioni a Giulianova, in provincia di Teramo. Anche perché ieri è stato fornito altro materiale fotografico che dimostra l’estrema gravità di quanto accaduto: non solo alberi privati della corteccia all’altezza della parte inferiore della pianta con un foro praticato con un trapano per introdurvi dei erbicidi, ma quello che rimane di lecci e altre piante tagliate e la parte finale del tronco “nascosta” dall’erba alta che vi è cresciuta attorno. Tutto questo accade sui lungomari, con particolare riferimento a quello monumentale e a quello sud.

 


L’assessore all’Ambiente, Gianpiero Di Candido, dice: «Sono costernato, non credevo possibile si potesse arrivare a tanto proprio nel momento in cui noi stiamo rivitalizzando il verde cittadino con l’adozione di un nuovo Piano. Faremo tutte le indagini anche se sarà difficile scoprire questi delinquenti». Già, il nuovo Piano del verde. La giunta lo ha appena affidato a una società nella quale opera l’agronomo Massimo Granchelli, che conosce bene il territorio giuliese e il suo patrimonio arboreo. «Avevamo notato anche noi questa brutta situazione, che abbiamo rilevato in particolari zone della città, non ovunque. Saremo molto vigli adesso e avremo anche i fondi per scoprire quali tecniche abbiamo usato per determinare la moria di tanti alberi». Nicola Di Battista è un componente del Comitato di quartiere dell’Annunziata. «Ho notato e fotografato molte di queste situazioni e ho scoperto i tronchi di alberi. C’è chi aveva fretta e non si poteva aspettare che morissero “scortecciati”, ma li hanno tagliati, avevano bisogno di fare presto, volevano avere dei panorami invidiabili».

Di fatto c’è che gli alberi sono stati “trattati” così male «sempre in corrispondenza di costruzioni e si scopre che ci sono, ad esempio, file di lecci e altre essenze arboree, poi all’improvviso c’è il vuoto e poi la fila riprende. Non possiamo avanzare ipotesi ma ognuno ha l’intelligenza per riflettere sull’accaduto». Sandro Brandimarte è il presidente del Comitato dell’Annunziata e dice: «Un fatto gravissimo che danneggia soprattutto l’immagine del nostro quartiere anche se è accaduto altrove, spero si faccia chiarezza e con le telecamere si cominci a lavorare anche in questo settore». Il Conalpa (Coordinamento alberi e paesaggi) con Patrizia Casaccia è da tempo vigile: «Abbiamo capito tutto - dice - questo accade quando si vogliono panorami bellissimi davanti alle proprietà private e qualcuno pensa di organizzarli uccidendo gli alberi». 

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