«Giovedì pomeriggio mi sono recato a Villa Rosa, nell’appartamento di D. S.L.A., per comunicargli che la nostra frequentazione doveva terminare – la versione dei fatti di B.B. –. Nell’ascoltare la frase “non posso più frequentarti” - ha iniziato subito ad urlare. A fare una vera e propria scenata di gelosia. Poi, dalle parole è passato alle mani. All’inizio ho cercato di immobilizzarlo e farlo ragionare. Purtroppo è stato tutto inutile. Siamo arrivati di lì a pochissimo a darcele di santa ragione. Durante la colluttazione sono scivolato a terra. Lui ha preso un paio di forbici che teneva su un comodino e mi ha colpito con tutta la sua forza, per ben due volte. Allora gli ho sferrato un forte calcio e sanguinante sono scappato in strada urlando. Fortunatamente proprio in quel momento stava passando una volante della polizia che ha immediatamente allertato il 118. Con un’ambulanza sono stato direttamente trasportato all’ospedale di Teramo. Sono vivo per miracolo». Nella stessa mattinata di ieri a presenziare l’interrogatorio anche il consulente tecnico nominato dalla procura della Repubblica, il medico legale Pietro Falco, che inizialmente ha visitato il paziente, poi ha scattato diverse foto alle ferite, ed ha ascoltato il chirurgo che ha eseguito l’operazione.
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