Pescara, morto Ettore Spalletti, pittore e scultore di fama internazionale

Pescara, è morto Ettore Spalletti maestro dell'arte concettuale
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Venerdì 11 Ottobre 2019, 21:07 - Ultimo aggiornamento: 21:12
Tensione emotiva, ricerca cromatica pittorica nelle forme scultoree, materia intrisa di luce, evidente spiritualità: le opere di Ettore Spalletti, morto oggi a 79 anni nella sua casa di Spoltore, a Pescara, ne hanno fatto uno dei più autorevoli maestri dell'arte concettuale. Nato a Cappelle sul Tavo (Pescara), nel 1940, Spalletti già dalla metà degli anni Settanta si è dedicato alla ricerca tesa a valorizzare il risalto del tono cromatico, indagato sia in pittura che in scultura, realizzando strutture in legno e marmo di forme minimali, dalla cui monocromia traspaiono una manualità pittorica, un colore intriso di materia e di luce, in armonica coesistenza con lo spazio circostante.

L'arte s'identifica in Spalletti con un processo fisico di rielaborazione della superficie (il supporto ligneo del dipinto, ma anche il marmo della scultura) trattata con diverse stesure di pigmenti. La superficie pittorica si pone in rapporto con l'ambiente espositivo, fino a rinunciare alla propria integrità tramite la frastagliatura dei bordi, travalicando il confine tra pittura e scultura. L'opera scultorea di Spalletti si presenta come forma sintetizzata geometricamente e spesso fa riferimento ad immagini riconoscibili di colonne, vasi, coppe, che valgono come archetipi del mondo della scultura. Pittore e scultore, Spalletti ha tolto la cornice al quadro, facendo debordare la pittura nell'ambiente circostante, in un continuo alternarsi tra bidimensionalità e tridimensionalità.

Spalletti nel 1996 ha realizzato per l'Hopital Poincaré di Garches alcune installazioni permanenti di particolare intensità emotiva. Le sue opere sono state presentate a Documenta di Kassel (1982, 1992), alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995, 1997) e in mostre personali a Parigi (Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1991), New York (Osmosis, S. R. Guggenheim Museum, 1993, con Haim Steinbach), Anversa (Museum van Hedendaages Kunst, 1995), Strasburgo (Salle des ftes, Musée d'art moderne et contemporain, 1998-99), Napoli (Museo nazionale di Capodimonte, 1999), Leeds (Henry MooreFoundation, 2005).

Nel 2014 la più completa retrospettiva dell'opera dell'artista, intitolata Un giorno così bianco, così bianco, allestita in un circuito museale formato dal MAXXI di Roma, dalla GAM di Torino e dal Museo Madre di Napoli. Ogni sede ha approfondito un aspetto diverso della produzione dell'artista abruzzese presentando in tutto circa 70 opere, capaci di testimoniarne la ricchezza e la complessità dell'arte di Spalletti. A dominare nell'esposizione al MAXXI era il bianco assoluto dell'opera che dava il nome alla mostra: un cubo candido in cui si poteva entrare (non più di quattro persone per volta). Lì uno splendore abbagliante avvolgeva le tele leggermente scostate dalle pareti, a far vedere i margini dipinti di oro brillante. La dimostrazione che la pittura di Spalletti diventava solida e la luce teneva assieme il tutto. Nel 2017 il maestro è stato insignito della laurea honoris causa in architettura dall'università Gabriele D'Annunzio dì Pescara. 
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