Quando la molestatrice è lei: messaggi a raffica e schiaffi all'ex

Quando la molestatrice è lei: messaggi a raffica e schiaffi all'ex
di Teodora Poeta
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Mercoledì 3 Ottobre 2018, 10:20
Potrebbe sembrare un caso isolato perché la maggioranza delle volte sono le donne le vittime di questo reato, ma stavolta i ruoli sono ribaltati poiché ad essere stato perseguitato per diverso tempo è un uomo. In particolare si tratta dell’ex compagno di una 40enne di Teramo che è stata rinviata a giudizio proprio con l’accusa di atti persecutori, ma di lei non forniamo le generalità per tutelare la parte lesa, ndr. L’intera vicenda risale a qualche tempo fa, quando la loro storia d’amore è terminata, ma la donna a quel punto ha cominciato a tempestarlo con chiamate sul cellulare a tutte le ore del giorno e della notte e messaggi anche via whatsapp nella speranza di poter riallacciare. Dietro a quei comportamenti c’era insomma la convinzione di riuscire così a ricostruire un rapporto finito nel peggiore dei modi.

In un’occasione, mentre lui era a spasso con amici, la 40enne è arrivata persino a schiaffeggiare il suo ex per strada di fronte alla gente. La donna lo ha pure pedinato fino a fargli degli appostamenti fuori dal posto di lavoro in preda a momenti di gelosia, convinta che il suo ex l’avesse lasciata per un’altra donna. E invece quel rapporto era terminato semplicemente perché tra la coppia non c’era più feeling e la fiamma dell’amore si era via via affievolita. Ma questo la 40enne non voleva proprio accettarlo e in compenso ha continuato ad incolpare lui della loro rottura nelle decine di messaggi inviate dove lei scriveva parole ingiuriose. Fino all’epilogo, quanto l’ex compagno si è deciso a sporgere denuncia – querela per tentare di farle capire che così non poteva continuare. Che quei comportamenti non potevano andare avanti.

Nei mesi l’uomo si è sentito perseguitato al punto da cambiare alcune abitudini di vita. Una quotidianità stravolta dalla donna con la quale in passato aveva avuto momenti felici. Adesso le accuse di stalking dovranno essere provate in dibattimento dove lei siederà sul banco degli imputati e lui su quello della parte offesa. A rinviare la donna a giudizio (il processo comincerà a dicembre), ieri, è stato il gup Marco Procaccini.
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