"No esonero", la protesta delle polaroid invade il web: il sostegno di personaggi dello spettacolo e sportivi

"No esonero", la protesta delle polaroid invade il web
di Rosalba Emiliozzi
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Domenica 14 Febbraio 2021, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Un fiume inarrestabile di foto e storie arancioni. Cartoline dal mondo della disabilità, genitori e figli con la scritta "No esonero", una forza che dal web sta arrivando via Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, sui pc e sui telefonini  di mezza Italia. Immagini di ragazzi con difficoltà o fragili, foto polaroid con volti sorridenti, in classe o a casa con mamma e papà, in vacanza, al lavoro, con gli amici. Accanto ai volti, una valanga di scritte che vanno dritte al punto: «L'inclusione non si fa fuori. No esonero» posta la figlia, con sindrome di Down, di Ida Palange, mamma romana. L'inclusione è quella scolastica che, poi, è il punto di partenza per un'inclusione  vera nella società, nel lavoro, nel tempo libero, nello sport. La figlia di Claudia Frezza, mamma abruzzese, posta sulla bacheca della madre una polaroid con la scritta: «In classe un posto per tutti c'è. No esonero».

Al flash mob contro l'applicazione del decreto interministeriale 182 del 29 dicembre scorso hanno aderito anche nomi famosi come Geppi Cucciari,  Marco Materazzi, Javier Zanetti, Ivan Ramiro Cordoba, Walter Samuel, Gigi Datome, Claudio Marchisio, Elio di Elio e le storie tese, Nicole Orlando, Luca Trapanese. Tutti con la stessa modalità: una polaroid dai bordi arancioni in bacheca o come foto di profilo e la scritta "No esonero".

Si parla di diecimila scatti, postati ieri sui social network che hanno mandato in tilt il programma messo in campo da Coordown, il coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down, che ha organizzato l'evento. E oggi la protesta delle polaroid si ripete. Un'altra onda arancione che fa il paio con la petizione online su Change.org arrivata a 15.000 firme. Che finiranno anche sul tavolo della neo ministra della disabilità, Erika Stefani.

«Ci rivolgiamo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai ministri competenti - spiega Antonella Falugiani, presidente di Coordown - A molte persone non piace questo decreto che dà il via all’adozione del nuovo modello di Pei, il piano educativo individualizzato per gli alunni con disabilità». La petizione online ruota attorno a quattro macro punti: «Il primo è il no all'esonero scolastico di alunni con disabilità perché, come abbiamo scritto sui social, c'è sempre un modo semplice per spiegare cose difficili. Il secondo è il diritto delle famiglie di avere il potere decisionale sull'educazione dei figli nell'ambito del Glo, il gruppo di lavoro operativo.

Il terzo riguarda la modalità di assegnazione delle ore di sostegno e il quarto la riduzione dell'orario scolastico». La battaglia continua.

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