Davide Nicola, in bici da Crotone a Torino per il suo voto-salvezza, fa tappa a Pescara: "Una città che mi è rimasta nel cuore"

Davide Nicola arriva alla Nave di Cascella, sul lungomare di Pescara
di Orlando D'Angelo
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Lunedì 12 Giugno 2017, 21:14
PESCARA Sorridente e fresco come una rosa nonostante i centodieci chilometri percorsi da Termoli a Pescara sotto il sole cocente. Davide Nicola arriva alla Nave di Cascella in grande forma: gli bastano pochi minuti per creare attorno a sé un capannello di curiosi e sportivi.

L’ex terzino del Pescara, oggi allenatore del Crotone, passa dalla riviera cittadina per il suo voto-salvezza: percorrere l’Italia, da Crotone alla sua Torino, su due ruote. “Una tappa bellissima, questa – ha detto Nicola attorno alle 17 – . Come bellissimo è stato il lungomare abruzzese, a Ortona siamo stati benissimo per una breve sosta. Pescara poi è fantastica, una città giovane, solare, vivace. Le strade da Termoli a qui sono state perfette, un asfalto ideale, senza una sola buca: un piacere per chi va in bicicletta. Con il cuore vogliamo essere vicini a tutti gli abruzzesi, non solo quelli della costa. A chi si sta dando da fare per reagire al terremoto faccio un grande augurio di reagire ed essere forti, di perseverare e non mollare, anche se so che non è facile”. Una sola stagione in maglia pescarese, ma un legame rimasto fortissimo per l’allenatore, che a Pescara ha incontrato Paolo D’Onofrio, responsabile dell’associazione vittime della strada, partner del suo personale giro d’Italia. Ad aspettarlo anche Cristiano Del Grosso, difensore della Spal neopromossa in serie A. “Ho voluto questa tappa perché nel ‘98 ho vissuto una bellissima annata. E’ stata una questione piacevole e chimica: mi sono trovato benissimo, mi piaceva la città, la passione della gente. Potevo dare di più probabilmente, peccato per quell’infortunio, ma penso di aver dimostrato nelle occasioni che ho avuto di tenere tantissimo alla maglia biancazzurra e alla piazza pescarese. Perdemmo la promozione per un punto con De Canio”, ricorda Nicola, che sembra essere andato via ieri dall’Adriatico: “Ricordi? Tantissimi. Sono stato molto bene, ricordo che uscivo e andavo a comprare il pesce a Francavilla per poi cucinarlo. Ho avuto rapporti umani bellissimi con tutti”.
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