Pd, i dalfonsiani a favore di Martina. A spingere la lista è Di Marco

Antonio Di Marco
di Saverio Occhiuto
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Domenica 24 Febbraio 2019, 09:34
Una campagna elettorale in do minore, per consentire a Giovanni Legnini di portare avanti il suo progetto autonomo. Ora, le primarie del 3 marzo per l'elezione del nuovo segretario nazionale consentono però al Partito democratico di recuperare un certo protagonismo sul territorio e, soprattutto di contarsi. Ieri a Pescara è stato il coordinamento della Mozione che sostiene la candidatura di Maurizio Martina a uscire allo scoperto. Lo ha fatto con gli uomini e le donne di Luciano D'Alfonso, ad iniziare dall'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco che dopo la mancata candidatura alle regionali torna in pista come uno dei cinque candidati all'Assemblea nazionale del Pd. Un po' per archiviare in fretta l'esclusione dalle liste delle regionali dovuta alla vicenda Rigopiano: «Ma sono stato quello che si è impegnato di più in campagna elettorale», precisava ieri. Un po' per misurare la forza dello stesso ex governatore all'interno del suo partito, dopo la scelta che lo ha portato sui banchi del Senato.

Gli altri quattro candidati all'Assemblea nazionale del Pd sono l'ex parlamentare Gianluca Fusilli, l'assessore al Comune di Pescara Paola Marchegiani; Romina Di Costanzo, membro della segreteria provinciale del Pd; Daniele Giangiullo, studente di medicina e membro del coordinamento "Fianco a Fianco per Martina". In Abruzzo gli iscritti del partito si sono già espressi attraverso il voto dei circoli, indicando la preferenza per Nicola Zingaretti fra i tre candidati alla segreteria nazionale: secondo Martina, terzo Roberto Giachetti. Un voto che ha rispecchiato quello nazionale. Ma sul territorio le dinamiche sono diverse. A Pescara città, ad esempio, è stato Martina a prevalere. E, al di là dell'esito delle primarie, questo ha il suo peso nelle dinamiche locali.

Ieri il giovane coordinatore della Mozione Martina, Antonio Caroselli, ha esordito presentato così i 5 candidati all'Assemblea nazionale: «E' questa la lista più forte nel collegio di Pescara». Daniele Giangiullo, studente in medicina, ha ricordato che a Pescara città è stato Martina a prevalere nel voto dei circoli: «Una rigenerazione di cui ha bisogno il Pd» ha detto, sottolineando proprio le parole del segretario uscente: »Bisogna essere idealisti senza illusioni, rilanciare i temi riformisti e dare risposte ai problemi». Poi c'è Di Marco, anche lui con tanta voglia di parlare dopo il voto delle regionali ma senza mostrare segnali di rivalsa: «La mia è una disponibilità piena per dare al partito il ruolo che merita». Il sindaco di Abbateggio ha fatto riferimento anche all'eccesso di populismo che non ha risparmiato l'Abruzzo: «Dobbiamo rimettere mano nei nostri territori per riprendere il dialogo con i cittadini e le famiglie».

Poi c'è Paola Marchegiani, altra fedelissima di D'Alfonso, a spingere sulla Mozione Martina: «Le sue doti di uomo possono essere di grande aiuto al partito. Martina è uno che aggrega perché sa ascoltare e ha tante cose da dire. Ha una grande esperienza - sottolinea l'esponente del Pd -, un uomo del Nord che conosce molto bene i problemi del Sud». Avanti anche con Romina Di Costanzo per sostenere la candidatura del segretario uscente: ««Una mozione - spiega - che intende difendere la pluralità, caratteristica del Pd, e che non va ad interpretare un giudizio sul passato». I temi segnalati sono quelli dell'europeismo, il superamento delle disuguaglianze, la parità di genere, il riequilibrio dei territori (nord-sud, centro-periferie), lo sviluppo sostenibile. «Le primarie - ha spiegato Fusilli - sono un fatto fondativo per il Pd. Noi siamo nati così e vogliamo farlo anche in un momento difficile. E' una competizione tra persone che condividono gli stessi valori». Per Fusilli la strada è quella già segnata da Legnini: «Costruire un campo largo e riparte da qui». Perché Martina? «Non ho mai amato il partito leaderista», spiega Fusilli.
 
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