«Crocifisso nelle scuole e negli uffici». Scoppia la polemica in Regione

«Crocifisso nelle scuole e negli uffici». Scoppia la polemica in Regione
di Stefano Dascoli
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Venerdì 29 Novembre 2019, 09:28
«Esporre stabilmente il Crocifisso all’ingresso di ogni edificio di proprietà regionale» e «sensibilizzare tutte le istituzioni pubbliche, in particolare quelle scolastiche, al rispetto e alla difesa dei simboli che rappresentano le radici cristiane, compreso il Presepe». Apriti cielo. In Abruzzo la mozione, approdata ieri in quinta commissione consiliare regionale, firmata da Testa e Quaglieri (Fdi), Santangelo, D’Incecco, Quaresimale e De Renzis (Lega), Sospiri e D’Amario (Forza Italia), ha provocato la reazione veemente di Pietro Smargiassi (M5s), che si è scontrato apertamente con Simone Angelosante (Lega).

Smargiassi ha sostenuto con forza la tesi dell’autodeterminazione: «In questo modo obbligate le scuole!» ha tuonato. «No, c’è scritto “sensibilizzare”» gli ha replicato Quaresimale della Lega. Sempre in commissione ieri Silvio Paolucci ha presentato, provocatoriamente, alcuni emendamenti al progetto di legge che introduce il principio di residenzialità, firmato dalla Lega. Paolucci ha dichiarato battaglia proponendo, tra le altre cose, che «la Regione di Salvini, in deroga alla Costituzione, non riconosce pari dignità sociale a tutti i cittadini italiani e introduce ostacoli di ordine economico e sociale» e, ancora, che «ai fini dell’ammissione della candidatura alla carica di presidente della giunta regionale il Tribunale speciale per la verifica del grado di abruzzesità sottopone i candidati a una verifica che consiste nella cucina di cento arrosticini abruzzesi sotto il vigile controllo di qualificati esperti». Sarà battaglia. Nel frattempo ieri si è insediata anche la commissione d’inchiesta sull’inquinamento di Bussi, presieduta da Giovanni Legnini: decisi un sopralluogo e prime audizioni.
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