Morto a 67 anni l'imprenditore Attilio D'Eugenio. Lo hanno stroncato le complicazioni del Covid

Morto a 67 anni l'imprenditore Attilio D'Eugenio. Lo hanno stroncato le complicazioni del Covid
di Francesco Marcozzi
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Domenica 23 Gennaio 2022, 09:23

Confidò appena un mese fa che il suo sogno era quello di realizzare una Fondazione con scopi culturali e ridare alla sua Distilleria del Sapere un'impronta diversa dopo le serate musicali e gastronomiche, pure ammantate di successo. Ma il Covid non gliene ha lasciato il tempo ed Attilio D'Eugenio, 67 anni, è morto nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Teramo ma la famiglia, la moglie Antonella e i figli Giorgia e Luca sostengono che siano state le conseguenze e non il male in sè a portarselo via.

D'Eugenio, già provato dalla cattiva sorte quando perse un figlio che cadde dalle scale nell'abitazione al Lido, aveva avuto l'idea di acquistare l'ex Confettificio Orsini, sorto nel lontano 1848 e poi portato avanti fino alla vendita dal mitico ex presidente del Giulianova calcio, Tiberio Orsini. Era produttore non solo di confetti ma anche del liquore Doppio Arancio famoso in tutt'Italia. 

Iniziò il percorso culturale creando una scuola, gestita dalla figlia Giorgia e iniziando una collaborazione con l'Alberghiero di Giulianova in quanto pensava anche a un ristorante. Nel 2018 l'ex Confettificio diventa set cinematografico di La Danza Nera, il nuovo film del regista Mauro John Capece distribuito nelle sale cinematografiche nel 2019. Prendevano parte al film attori del calibro di Franco Nero, Corinna Coroneo (di Galatina), Flavio Sciolé, Giorgina Trasselli (ex Casa Vianello), Daphne Scoccia (ex Fiore), Adrien Liss e Michela Bruni.

Racconta in una nota il regista: «Scelsi di girare nell'ex confettificio in quanto questa struttura è il cuore appena restaurato di Giulianova, una città che amo molto e anche per l'amicizia che mi lega al suo proprietario, Attilio D'Eugenio, che ha tenuto particolarmente a far rinascere una realtà importante da troppo tempo abbandonata».

Il film, già prima di essere ultimato, aveva ottenuto il consenso della critica e preso accordi per la distribuzione nazionale e internazionale. Aveva aperto le porte anche alla lirica ed alla prosa e la Distilleria era diventata davvero un luogo di cultura e spesso anche di sperimentazione. Ma lui era sempre lì, con la sua auto ferma davanti all'ex fabbrica che era diventata la sua seconda casa.


Poi è arrivato il male ed è stato ricoverato a Teramo nel reparto di rianimazione dove è morto nella serata di ieri l'altro. La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Gerardini mentre i funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di contrada Basciani di Alba Adriatica nel cui cimitero è stata costruita la tomba di famiglia.
Ieri il Covid si è portata via nella divisone di pneumologia a Teramo Lia Di Sabatino di 85 anni di Alba Adriatica.

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