Covid, la rivolta dei sindaci contro le nuove zone rosse: alla fine Pacentro si salva

Covid, la rivolta dei sindaci contro le nuove zone rosse: alla fine Pacentro si salva
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 09:16

L'AQUILA - Nel giorno in cui l'Abruzzo ha toccato il record di ricoveri in terapia intensiva, 78, facendo scattare definitivamente l'allarme sulla pressione ospedaliera e sulla gravità della patologia anche tra i giovani, il governatore Marco Marsilio, come anticipato dal Messaggero, ha istituito cinque nuove zone rosse che si aggiungono all'intera provincia di Chieti e Pescara che sono in lockdown dallo scorso 14 dicembre.

Alla fine, in nottata, Pacentro, indicata come sesta zona rossa, sfugge alla nomination e si salva dalla chiusura.

Lockdown invece per cinque comuni della provincia dell'Aquila: Cansano, Ateleta, Roccacasale, Ortona dei Marsi e Campo di Giove.

Il provvedimento annunciato ha fatto scattare dalla sedia alcuni sindaci. In particolare Guido Angelilli a Pacentro (che alla fine si è salvato dopo le proteste), Luca Malvestuto a Cansano (a ieri nessun nuovo caso e 8 persone attualmente positive), Giovannino Di Mascio a Campo di Giove (gli ultimi casi risalgono a qualche settimana fa ed è stato fatto anche uno screening sulla popolazione).

Ordinanza congelata, dunque, almeno fino alla tarda serata di ieri. Poi la firma nella notte. I provvedimenti dovrebbero entrare in vigore da giovedì 25 febbraio e cesseranno il 7 marzo, salvo proroghe.

«Premetto che sono tra i sindaci più convinti per le chiusure, ho fatto anche ordinanze restrittive in caso di criticità diceva Angelilli, prima di vincere la sua battaglia -, ma stavolta non capisco: a me risulta solo una famiglia di 4 persone positiva su 1.200 persone. Addirittura pensavamo a una zona Covid-free. E' vergognoso, inoltre, che un'ordinanza del genere non venga preannunciata al sindaco».

I RICOVERI

Nel frattempo cresce l'allarme per l'andamento dell'epidemia. Un caso, l'Abruzzo, che è anche nazionale, visto che è stato citato espressamente, ieri, da Flavia Petrini, presidente Siaarti (Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva) e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts).

«La pressione sulle terapie intensive, anche se non ha superato la soglia critica, non si abbassa ha detto la Petrini - Ci preoccupa la situazione dell'Abruzzo, di Brescia e dell'Umbria.

Non diminuiscono i ricoveri tanto da poter affrontare la nuova incognita delle varianti che ci sono e si stanno diffondendo».

In terapia intensiva, a ieri, erano ricoverate 78 persone, più delle 77 del 28 novembre, numero che era, finora, il più alto. Il tasso di occupazione dei posti letto sale così al 38,8%, a fronte di una soglia di allarme del 30%. In area medica, invece, ci sono 595 pazienti (+2): anche in questo caso il tasso di occupazione è del 39% circa, ma rispetto ad un valore limite pari al 40%.

Ieri si sono registrati, inoltre, 24 decessi, uno dei dati più alti di sempre. Di questi, 13 sono relativi ai giorni passati, ma ben 20 riguardano la provincia di Pescara. I più recenti sono un 68enne di Sant'Omero, un 83enne di Città Sant'Angelo, un 75enne, un 89enne e un 71enne di Pescara, un 61enne di Alanno, una 91enne di Montesilvano, un 78enne di Atri, una 82enne di Chieti, un 78enne di Roccamorice, un 81enne di Tocco da Casauria.

I NUMERI

Sono invece 322 i nuovi casi dall'analisi di 4.081 tamponi molecolari: è risultato positivo il 7,89% dei campioni, in calo rispetto al 13,64% del giorno precedente. La provincia di Pescara torna la prima in Abruzzo per numero di casi complessivi dall'inizio dell'emergenza, in tutto 13.111. Tra i nuovi positivi ci sono un bambino di un anno di Pescara d un'anziana di 94 che arriva da fuori regione. Quelli con meno di 19 anni sono 62: quattro in provincia dell'Aquila, 17 in provincia di Pescara, 18 in provincia di Chieti e 23 in provincia di Teramo. Gli attualmente positivi sono 12.823 (-149) e i guariti 37.289 (+447). Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 4.339 test antigenici. La località con più nuovi casi è ancora una volta Pescara (50), seguita da Roseto (17), Chieti (16), Lanciano (15), Bucchianico e Montesilvano (13), Ortona (11).

I FONDI

Ieri intanto il governatore Marco Marsilio ha incontrato, a Roma, la ministra per per gli Affari regionali e le Autonomie Gelmini: «Se non ci verrà riconosciuta la flessibilità della spesa sanitaria chiuderemo in deficit i bilanci delle Asl. Così come, se il governo non compenserà alle Regioni le minori entrate con le maggiori spese non potremo erogare i servizi essenziali» ha detto il presidente. Il ministro ha garantito pieno impegno nei confronti delle Regioni. Il Pd ha attaccato Marsilio: «Com'era prevedibile torna a fare propaganda contro il governo per conto della Meloni: spieghi, piuttosto perché i bilanci delle Asl abruzzesi hanno cumulato un deficit di oltre 90 milioni in soli due anni di centrodestra, riportando l'Abruzzo sulla via di un commissariamento da cui era uscito dopo una politica di lacrime e sangue».

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