Covid, Antonella D'Alonzo: la primaria che vince la paura del vaccino

Covid, Antonella D'Alonzo: la primaria che vince la paura del vaccino
di Maurizio Di Biagio
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Venerdì 11 Febbraio 2022, 08:26

La voce è rotta dall'emozione quando ricorda che dall'altro capo del filo del telefono c'è un suo ex paziente che la sta ringraziando per tutto il lavoro fatto. La primaria di malattie infettive, Antonella D'Alonzo riferisce di una tra le diverse conversazioni avute, ma ne sono state decine in questi mesi, con no vax duri e puri poi pentiti, ricoverati nel suo reparto e curati professionalmente dalla dottoress e dalla sua equipe. Le testimonianze d'affetto sono quotidiane. La sua vittoria personale, dice con orgoglio, è stata quella di far vaccinare gente restia al vaccino.


«L'altro giorno mi ha chiamato una persona che ha rischiato davvero la terapia intensiva», die che poi è andato a vaccinarsi all'hub di Parco della Scienza, sotto lo sguardo severo del responsabile del centro Dimitrios Kaliakoudas. «Un altro, che devo dimettere a breve, mi ha riferito che qui ha trovato un ambiente in cui non si è sentito ghettizzato e appena potrà si andrà a vaccinare» dice la primaria. Il paziente era entrato nel reparto del III lotto del Mazzini «tutto spaventato, ora è quasi dispiaciuto che va a casa perché per lui questa è stata una famiglia, senza sentirsi giudicato ma compreso». Eppure era uno dei più convinti dell'inutilità del vaccino tant'è che all'inizio sminuiva la sua malattia: «Sto bene, sto bene», diceva. «Tra l'altro proveniva da una famiglia di vaccinati e solo lui non aveva adempiuto al compito sanitario».

Ora col secondo tampone potrà tornare a casa: «Una grande vittoria», dice la dottoressa.


Molti ex duri e puri la chiamano per un appuntamento al reparto: desiderano ringraziarla di persona, «o meglio de visu, perché loro mi hanno visto bardata». Hanno scorto solo i suoi grandi occhi azzurri e va da sé che la primaria venisse chiamata con un occhibelli. In corsia è stato ricoverato anche un ex giornalista che ha in mente di riportare su di un libro la sua esperienza nel reparto in cui il refrain principale verte sul nome della primaria: «Si trova al decimo capitolo».


Il reparto si sta ampliando l'ambulatorio H12 per le terapie precoci: «In questo modo abbiamo la possibilità di prendere più pazienti per tempo». Fono a ieri erano 17 i ricoverati. D'Alonzo dice di amare molto il colloquio, sia coi pazienti che con i famigliari: «So tutto della loro vita, poi c'è una psicologa che segue i pazienti e li aiuta con le video chiamate ai parenti». Negli ultimi giorni molti sono i pazienti oncologici: «Molti vanno in pronto soccorso è scoprono lì di essere positivi al Covid oppure di avere altre patologie molto impegnative. Qui regna un forte impatto emotivo». Soprattutto quando è un papà di 5 figli ad avere una malattia simile in stato avanzato, allora le corde sensibili di tutto il reparto si tendono fino a rompersi. «Dal punto di vista psicologico il Covid continua a colpire», dice la primaria.

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