Aumentano in Abruzzo i casi per i quali si sospetta una positività alla variante Omicron. Ad oggi c'è un solo caso ufficiale, isolato nei laboratori del Cast dell’Università di Chieti, diretti dal professor Liborio Stuppia, ma i campioni sospetti continuano ad aumentare: secondo quanto si apprende sarebbero già una decina, ma l'ufficialità non arriverà prima della prossima settimana.
Intanto l'Abruzzo peggiora sul fronte ricoveri e si fa sempre più concreto il rischio zona gialla. Il tasso di occupazione della terapia intensiva sale al 10%, arrivando a toccare la soglia per la "retrocessione" di colore. Il dato preoccupa soprattutto alla luce della crescita costante della curva epidemiologica e del superamento, avvenuto ormai da mesi, dell'altro parametro: l'incidenza settimanale per centomila abitanti, sopra quota 150 da mesi in Abruzzo, a fronte di un limite di 50. Resta sotto il 15% il tasso di occupazione dell'area medica, unico parametro che permette all'Abruzzo di restare in zona bianca.
«Il rischio di passare in "giallo" c'è», conferma Paolo Fazii, direttore del laboratorio Asl di Pescara. «Ora bisogna contenere il numero dei casi, sfruttando anche l'azione dei nuovi vaccinati, ma sarà importante mantenere un comportamento adeguato per Natale: sì ai festeggiamenti ma in sicurezza ed evitare le grandi tavolate - aggiunge - Se riusciremo a fare questo e a gestire i cluster attivi, forse eviteremo un cambio colore».
La quarta ondata continua a far crescere i dati: sono 201 i guariti e 446 i nuovi positivi registrati ieri, a fronte di 5.826 tamponi molecolari eseguiti.