Covid, addio a Berardo, il “barista del sorriso”. Il sindaco: «Ci lascia un pezzo della città»

Covid, addio al “barista del sorriso”
di Valentina Procopio
2 Minuti di Lettura
Sabato 16 Gennaio 2021, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:04

«Se ne va un artigiano che da generazioni con genuinità ha contribuito a caratterizzare il centro storico di Teramo». Così il sindaco Gianguido D’Alberto commenta la scomparsa di Berardo Di Francescantonio, titolare del bar che portava il suo nome, in via Irelli, a due passi dall’anfiteatro romano. Berardo se n’è andato a 66 anni, vittima del Covid-19 che non gli ha lasciato scampo: dal 25 dicembre aveva accusato dei malori, era stato ricoverato all’ospedale Mazzini di Teramo in rianimazione Covid, dove è spirato.


Sono tanti i ricordi commossi e addolorati per la scomparsa del barista che aveva lasciato il lavoro da pochi mesi. Berardo voleva godersi la pensione, dopo tanti anni passati dietro al bancone, che lo hanno portato ad essere chiamato da tutti «il barista del sorriso». Un bar, il suo, considerato un vero trionfo della teramanità, dove il tempo sembrava essersi fermato alla sana e genuina cucina tradizionale. « Berardo – ricorda Piero Chiarini, presidente dell’associazione Teramo Nostra – incarnava la vera teramanità, era un piacere fare sosta da lui». Un teramano doc, che nel suo locale amava proporre colazioni a base di ciambelloni fatti in casa, panini con la porchetta e frittelle. «Siamo cresciuti con lui- ricorda l’ex assessore Simone Mistichelli – ha seguito un po’ tutte le tappe dei ragazzi nati negli anni Settanta ed Ottanta».

Un lutto anche per chi nella zona risiede o ha la sua attività lavorativa, come l’avvocato Manola Di Pasquale. «Ci mancherà il sorriso che ci donava con il caffè». I funerali oggi sabato 16 dicembre, alle ore 16, presso la Cattedrale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA