​L'attore abruzzese Corrado Oddi in Tv nei panni del giudice Falcone

Corrado Oddi interpreta il giudice Falcone
di Sabrina Giangrande
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Giovedì 21 Maggio 2020, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 15:04
«Il metodo Falcone ha cambiato molte cose nel mondo della magistratura, io non posso che non essere fiero di essere riuscito ad avvicinarmi a lui».

A ventotto anni dalla tragica scomparsa di uno tra i più grandi uomini che eroicamente ha lottato contro la mafia, era il 23 maggio del 1992 giorno in cui fu interrotta violentemente la vita del giudice Giovanni Falcone, e proprio in occasione del ventottesimo anniversario della strage di Capaci, dopodomani, sabato, andrà in onda su Rai 3, alle ore 18, l’ormai consolidato appuntamento con il docufilm, "Giovanni Falcone, c'era una volta a Palermo" prodotto da Rai Storia, che vede la partecipazione dell’attore di origini marsicane Corrado Oddi, straordinario interprete del magistrato più conosciuto al mondo.

L’attore Oddi racconta la sua esperienza di preparazione al ruolo del giudice Falcone, iniziata nel momento in cui viene contattato dalla redazione Rai per la realizzazione del docufilm. 

Stando alle considerazioni del regista Graziano Conversano» - commenta l’attore marsicano -  «col quale avevo già lavorato nel 2016 per il ruolo di Maffeo Bellicini nel Clan dei Marsigliesi, notava una somiglianza con il giudice». Per vestire al meglio i panni del giudice, Oddi ha dovuto mettere su qualche chilo, un paio di baffi lo hanno reso davvero somigliante a Falcone, come si potrà constatare nelle scene del docufilm; inoltre, - continua nel suo discorso-, «la cosa più sorprendente credo sia stata proprio questa: la grande somiglianza con lui, anche durante i primi ciak nella Casa del cinema di Roma, i riscontri erano incredibili».  Definito da molti, come l’attore più simile al giudice palermitano.

Nella preparazione del personaggio, «ho imparato da alcuni insegnanti del centro sperimentale di Roma, a lavorare sull’azione fisica che inevitabilmente conduce un attore allo stato d’animo del personaggio; tecnicamente ho costruito così il mio Falcone, lavorando molto anche sulla sua complicità con il collega Paolo Borsellino, sulla loro ironia: sostanzialmente ho lavorato sul suo forte stato d’animo che ancora mi porto addosso».

Non resta che sintonizzarsi, per assistere al docufilm, in ricordo della straordinaria esistenza del giudice Giovanni Falcone.

Sabrina Giangrande
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