Coronavirus, Valfino e il caso dei tamponi persi. Il sindaco D'Ercole: mai una telefonata da Marsilio

Vincenzo D'Ercole Coronavirus, Valfino e il caso dei tamponi persi Il sindaco D'Ercole: mai una telefonata da Marsilio
di Tito Di Persio
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Domenica 26 Aprile 2020, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 11:37

«Con tutti i morti che abbiamo avuto a causa del Coronavirus, non capisco proprio perché non lo abbia fatto. Non ho ricevuto nemmeno una telefonata dal presidente della Regione. Mi ha chiamato il capo della protezione civile Borrelli, ma non lui. Ma me ne farò un a ragione». È lo sfogo del sindaco di Castiglion Messer Raimondo, Vincenzo D’Ercole. Ce l’ha con il governatore Marco Marsilio.
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D’Ercole guida il Comune epicentro della ex zona rossa della Valfino riaperta proprio l'altro ieri con un’ordinanza dalla Regione. Castiglione Messer Raimondo insieme Vo’ Euganeo e Codogno ha il record di contagiati e morti in Italia in rapporto alla popolazione. Sono 2.200 gli abitanti, 14 morti, 80 positivi, centinaia in isolamento. Ieri per la prima volta D’Ercole, positivo asintomatico per 35 giorni, ha potuto mettere piede fuori di casa e lo ha fatto per celebrare il 25 Aprile. «Lo Stato l’ho sentito presente, questo sì – continua il sindaco – Fondi, mascherine, carabinieri, insomma non ci siamo mai sentiti soli. L’Anci Abruzzo e centinaia di sindaci abruzzesi mi sono stati vicino, di ogni schieramento. Per noi è pur sempre condizionata, siamo ancora “dentro” il problema, ma è certamente meglio. Poi si verso il 4 maggio e forse torneremo anche noi ad un minimo di normalità». E conclude: «In questi giorni abbiamo vissuto solo in piccola parte le privazioni che hanno vissuto i nostri nonni. Noi non abbiamo vissuto il dramma della guerra, ma alcune famiglie hanno sopportato lutti per la morte dei loro cari a causa del virus. Noi rispetto a loro siamo stati privati della nostra libertà, ma a casa, e per il nostro bene. Siamo qui per ricordare anche loro».
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Il medico Ernesto Piccari, primo cittadino di Montefino, altro comune della Valfino fortemente colpito dal virus, afferma: «Per noi cambia poco la revoca della zona rossa. L’unica differenza, che prima ci voleva il permesso del sindaco per entrare nella nostra zona, adesso basta l’autocertificazione. Ma non hanno fatto lo stesso di Vo’ e Codogno. Cioè, la completa mappatura con i tamponi e poi hanno riaperto. Abbiamo i tamponi del 9 marzo che sono andati persi, c’è gente che terminata la quarantena sta aspettando da oltre 15 giorni per il test e ancora non viene liberata. Di cosa stiamo parlando? È stata una riapertura per sfinimento che rischia solo di riaccendere il focolaio». Anche Piccari ha contratto il Covid-19 in una forma grave tanto da essere stato costretto al ricovero in ospedale dove ha incontrato un suo amico veterinaro, poi morto per Coronavirus. 
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Intanto ieri non si è registrato nessun morto, ma dopo due giorni di pausa 2 persone sono risultate positive al Covid-19. Dall’inizio della pandemia hanno perso la vita 67 persone. Sono 47 i pazienti ricoverati: 7 sono in terapia intensiva e 313 sono in isolamento domiciliare. In totale ci sono 633 positivi.
 

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