Coronavirus: una centrale operativa controllerà la febbre, la nuova frontiera della Spee per la "fase 2"

Coronavirus: una centrale operativa controllerà la febbre, la nuova frontiera della Spee per la "fase 2"
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Lunedì 27 Aprile 2020, 17:27
L'AQUILA - Entrare in un locale, in un negozio o in ufficio pubblico.Varcare la soglia ed essere fermati da un allarme elettronico e da una voce guida: “Temperatura troppo alta, vietato l’accesso”. Oppure: “Mascherina non indossata, fermarsi immediatamente”. Fantascienza? No, anzi. Un futuro reso già oggi possibile da un network specialistico di ricercatori e progettisti, nativi digitali, della società aquilana Spee, un'eccellenza abruzzese.

La rilevazione della temperatura corporea ha assunto un’importanza vitale in occasione dell’epidemia da Covid-19. Intercettare e segnalare qualunque soggetto presenti dei sintomi legati a questa patologia è fondamentale per rallentare o addirittura interrompere la catena del contagio.

Un fronte nuovo è quello dei mezzi necessari per la “fase 2”, per consentire la ripartenza economica e produttiva nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. In questo ambito la Spee, che fa ricerca applicata all’intera filiera della sicurezza, analizzando e integrando i più evoluti benchmark tecnologici e creando applicazioni di servizi d’avanguardia, ha sviluppato delle soluzioni innovative, per il monitoraggio e la gestione remota della temperatura corporea.

Un progetto che ha già referenze raccolte su territorio nazionale relative ad enti pubblici o aziende che ad oggi hanno già installato o hanno in corso l’installazione. Sistemi e servizi conformi al protocollo condiviso, che consente di registrare il dato solo se la temperatura rilevata è superiore a 37,5°, nel qual caso è possibile identificare la persona documentando le motivazioni che impediscono l’accesso ai locali.

I sistemi termografici e multimediali che monitoreranno e gestiranno il flusso delle persone saranno connessi in tempo reale e 24 ore su 24 al centro di controllo Panopticon dell’azienda, attraverso una specifica piattaforma tecnologica che utilizza sofisticati motori di intelligenza artificiale . Il progetto si chiama “R0=0” e significa che una persona, con questa soluzione,non contagerà più nessuno e l’epidemia sarà bloccata. La tecnologia consentirà rapidità di misurazioni della temperatura corporea in più persone, contemporaneamente, con estrema precisione ( +/- 0,3 gradi).

La temperatura rilevata è abbinata al volto attraverso un sistema di riconoscimento facciale, senza possibilità di errori e nel rispetto della normativa. Un complesso algoritmo elimina le fluttuazioni derivanti dall’ambiente e dalla distanza, permettendo alle termocamere di lavorare in modo stabile e affidabile, anche su grandi spazi. Già molti enti pubblici (anche locali) e complessi industriali hanno mostrato interesse per una soluzione che potrebbe rappresentare una svolta nella lotta al virus.

"La nostra società - ha commentato Luciano Ardingo, presidente e direttore generale della Spee -, vive di mercato, non è un’impresa assistita, da oltre 40 anni reinveste utili e dividendi prevalentemente sul territorio abruzzese, una testimonianza di dignità d’impresa per un territorio ancora in forte difficoltà. Il servizio “R0=0” è il risultato di un’organizzazione basata su un’interazione di competenze diverse, indispensabili per competere in un mercato della sicurezza in continua evoluzione. Il merito è di tutti i miei collaboratori, che costituiscono il patrimonio intellettuale aziendale.” 
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