Covid-19, virus letale all'Hospice: morto il pastore evangelico Dario D'Alberto

Dario D'Alberto Coronavirus, morto il pastore evangelico Dario D'Alberto
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Venerdì 24 Aprile 2020, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 10:02

Coronavirus, morto Dario D’Alberto, 67enne di Pescara. D’Alberto era il pastore della Chiesa Cristiana Evangelica “Soli Deo Gratia” di Villa Raspa di Spoltore. Aveva inoltre una grande passione per la politica, era un militante da sempre della sinistra. E’ morto due giorni fa dopo oltre un mese trascorso in Rianimazione. A portarlo via ai suoi affetti - alla moglie e alle due figlie Letizia e Marta, ai suoi amici e alle sue tante attività - un virus: il Covid, contratto nella fase iniziale dell’epidemia, quando non c’erano quindi tutti quanti i controlli e i dispositivi di protezione e sicurezza che ci sono ora, attraverso l’ospedale.
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In quei primissimi giorni quando in Abruzzo la situazione sembrava ancora tranquilla, il coronavirus era già entrato addirittura nell’hospice per i malati terminali, dove lavora la moglie. Spendendosi per assicurare il massimo delle cure a questi pazienti che più degli altri hanno bisogno di attenzioni e sostegno, avrebbe contratto l’infezione, portandola poi inconsapevolmente a casa. Una storia sentita in queste settimane più volte. Una storia di lavoro e sacrificio comune a quella di molti sanitari: medici e infermieri. Ieri, attorno alla famiglia di D’Alberto si sono strette tantissime persone, della comunità evangelica e della sinistra abruzzese e pescarese.
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«Dario - ricorda Gianni Melilla - era una persona buona e coerente coi suoi valori cristiani. Stare a sinistra per lui era una scelta naturale. La sua prematura scomparsa è ingiusta». «Era una persona stupenda, dal grande spessore etico ed umano», sottolinea l’ex consigliere comunale Ivano Martelli. «Ho avuto il piacere di conoscerti ai tempi di Sinistra Ecologia e Libertà - scrive su facebook Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana - Eri un compagno d’altri tempi, serio concentrato e non hai mai fatto mancare il tuo impegno e la tua partecipazione alla vita politica della nostra comunità». D’Alberto aveva iniziato la sua lunghissima militanza con il Pds, poi con i Ds e infine con Sel e Sinistra Italiana.

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