Coronavirus, il governatore Marsilio: «Abruzzo trattato come una Regione canaglia»

Coronavirus, il governatore Marsilio: «Abruzzo trattato come una Regione canaglia»
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 10:38

«Hanno trattato l' Abruzzo come una Regione canaglia, che agisce in spregio delle regole e persino della
vita. Ma se è per questo, io avevo istituito la zona rossa in anticipo». Lo dice, intervistato da La Verità, Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo.

«Rivendico - sottolinea - il buon senso. E la facoltà di inasprire le misure quando la situazione
peggiora e di allentarle quando migliora. Senza certi irrigidimenti burocratici». E sul sistema delle zone colorate osserva: «Oddio, le Regioni avevano un'altra idea». «Nella prima fase, il lockdown nazionale è servito a tamponare i ritardi nelle misure di contenimento nelle aree più colpite. Ma - riferisce - da aprile, abbiamo avuto aree d'Italia a contagio zero. A quel punto, era diventato difficile giustificare le chiusure».

«Ora - spiega Marsilio - il contagio è uniforme. Forse avrebbe avuto senso tirare il freno a novembre, mettendo in sicurezza tutto il Paese, per poi riaprire a dicembre, lasciando liberi gli italiani a Natale e facendo ripartire il turismo invernale». Sul braccio di ferro con il governo ricorda invece: «Si comportano come se le Regioni fossero abbastanza intelligenti da capire i pericoli, ma troppo stupide per decidere se la situazione è migliorata. È un criterio senza fondamenti costituzionali».

Marsilio definisce poi un'esibizione muscolare l'impugnazione della sua ordinanza da parte dei ministri Boccia e Speranza: «Un'esibizione muscolare. Il messaggio era questo: Marco, se te la facciamo passare liscia, ognuno farà quello che vuole. Il punto è che hanno la fisima della permanenza in una certa fascia per 21 giorni». Il Governatore parla poi della questione posti letto che ha messo in difficoltà la Regione. «Si - dichiara - siamo sopra la soglia di sicurezza, ma certe Regioni, che nel frattempo sono passate al giallo, hanno dieci o
venti punti percentuali in più di saturazione negli ospedali». Sulla situazione in generale afferma invece: «Migliora rapidamente. S'è più che dimezzato il numero dei contagiati, è quadruplicato quello dei
guariti, sono calati i ricoveri. Perciò dico che la regola dei 21 giorni è solo una fissazione burocratica. Serve più duttilità: bastava che il ministro prendesse atto dei numeri».
 

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