Coronavirus, test a tappeto ed esami sierologici in Abruzzo. L'indice di contagio Rt scende a 0,57

Coronavirus, test a tappeto ed esami sierologici in Abruzzo. L'indice di contagio Rt scende a 0,57
di Stefano Dascoli
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Sabato 20 Giugno 2020, 08:49
Mentre la curva dell’epidemia continua dare segnali confortanti e l’indice di contagiosità si abbassa, entra nel vivo la strategia abruzzese per prevenire nuovi focolai di coronavirus. Il Dipartimento Sanità della Regione proprio ieri ha messo a punto il piano per fare tamponi, a tappeto, nelle strutture “fragili”: ospedali e strutture per anziani e socio-assistenziali in primis. Contemporaneamente va avanti lo screening sierologico: sono 2.436 gli appuntamenti già fissati dalla Croce Rossa per il test sui 5.561 abruzzesi definiti. A questo si aggiungerà l’effetto dell’app “Immuni”, su cui, però, si attendono ancora il primo “alert” e i dati sui download regionali.

I test sierologici, dunque. La sperimentazione, che riguarda tutto il Paese su un campione scelto scientificamente, dopo un iniziale periodo di diffidenza sembra essere entrata nel vivo. La Croce Rossa regionale ha diffuso il report aggiornato: sono 2.436 gli appuntamenti fissati (43,6 per cento del campione), 1.961 coloro che hanno rifiutato (35,3%), 94 le persone ancora da contattare, 1.060 quelle da ricontattare. Numeri che disegnano uno scenario migliore rispetto alle medie nazionali: in Italia sono stati fissati 51.337 appuntamenti, per una percentuale del 26,4%, mentre hanno detto “no” 32.230 persone, il 16,6%.

In Abruzzo l’operazione si sta gestendo grazie al lavoro che sta portando avanti senza sosta la Croce Rossa: «La fiducia è cresciuta – dice il presidente Gabriele Perfetti – dopo un momento iniziale in cui molti non sapevano. Assistiamo a un aumento importante di chi decide di sottoporsi al test, rimane solo qualcuno che dice di “no”. C’è un paradosso, a volte: c’è chi chiede di fare il test e chi, invece, pur inserito nel campione, non vuole. In ogni caso abbiamo ancora una decina di giorni di lavoro. Ringrazio i nostri colleghi volontari che sono diventati operatori per questa sfida, è la prima volta che ci capita di fare da telefonisti. Lo abbiamo accettato volentieri perché offriamo un aiuto agli studiosi potranno comunque approfondire la ricerca sul virus».

«Noi vorremmo che tutti coloro che sono stati individuati aderissero – dice Claudio D’Amario, il direttore del Dipartimento Sanità della Regione. Abbiamo detto alla Croce Rossa di insistere e alle Asl di tenere aperti i punti di prelievo, d’accordo con le strutture territoriali. L’indagine è importante perché si potrà ricostruire come il virus ha circolato nella popolazione grazie all’analisi per fasce d’età. Diventerà un potente strumento di screening». D’Amario è ancora componente della commissione tecnica nazionale sul Covid-19 che sarà chiamata a interpretare i risultati dei prelievi che ancora oggi non sono noti. Nel frattempo, però, partono i tanto richiesti tamponi a tappeto: «Nei prossimi 30 giorni li faremo in tutte le strutture “fragili” – dice D’Amario - Così come già accade per gli operatori sanitari. Vogliamo arrivare subito a spegnere i piccoli focolai».

Nel frattempo ieri sono stati diffusi i dati del monitoraggio dell’epidemia relativo al periodo 8-14 giugno a cura di Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute e Cabina di regia. Verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero nell’ambito della seconda fase di riapertura (tra il 18 maggio e il 1 giugno). Per l’Abruzzo i dati sono confortanti. Quello più significativo è l’indice di contagiosità, il cosiddetto Rt: si è passati da 0.67 a 0.76, ora si registra una discesa a 0.57. Il che fotografa un’epidemia assolutamente sotto controllo. L’incidenza cumulativa è di 250.23 casi per 100000 abitanti. I casi con data prelievo e diagnosi nella settimana 8-14 giugno sono stati 14. Infine c’è da segnalare un report dell’Istituto superiore di sanità sulle Rsa: sono 410 gli ospiti delle 16 strutture sanitarie assistenziali pubbliche o convenzionate abruzzesi e 47 sono i decessi che si sono registrati dal 1 febbraio al 5 maggio. Solo uno di questi è risultato positivo al Covid. È quanto emerge dal Sondaggio nazionale sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie dell’Istituto superiore di Sanità. In Abruzzo il tasso di mortalità è stato dunque dello 0,2 per cento a fronte di una media nazionale dello 0,7. 
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