Negozi, bar, ristoranti: ecco chi riapre il 18 maggio in Abruzzo. Il rebus spiagge

Negozi, bar, ristoranti: ecco chi riapre il 18 maggio in Abruzzo. Il rebus spiagge
di Stefano Dascoli
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Giovedì 14 Maggio 2020, 10:26
Dal 18 maggio l’ Abruzzo ripartirà, praticamente in ogni settore. In alcuni casi anche bypassando le misure indicate da Inail e Istituto superiore di sanità per garantire la sicurezza, in particolare per quanto riguarda stabilimenti balneari e ristoranti. Tutto sarà codificato in un’ordinanza voluminosa che potrebbe essere ufficializzata oggi a cui ha lavorato senza sosta l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Febbo, ovviamente in coordinamento con il governatore Marco Marsilio.

Tra le novità previste la possibilità di recarsi nelle seconde case, sempre all’interno del territorio regionale, ma solo dal venerdì alla domenica di ogni settimana. Restano esclusi i trasferimenti extra Abruzzo: materia su cui ieri il presidente della Regione ha detto di aver sollecitato ulteriormente il governo a ripristinare gli spostamenti tra territori confinanti, ma senza ottenere, al momento, una risposta. Tra le altre novità emerse nella giornata di ieri c’è sicuramente quella della riapertura del commercio al dettaglio, inclusa la grande distribuzione, degli agriturismi, dei bar e dei ristoranti. Per questi ultimi fino ad ora era consentito solo il servizio d’asporto.

In ogni caso non sarà un “liberi tutti”, come ribadito anche ieri dall’assessore Febbo. Ci saranno limitazioni per ogni settore, anche se in alcuni casi queste saranno meno restrittive rispetto alle indicazioni che arrivano dalle task force nazionali. Partiamo dal commercio. Quello al dettaglio non avrà grandi limitazioni, se non i normali obblighi di sanificazione e di controllo degli ingressi. Ripartirà anche la grande distribuzione, contingentando le presenze massime all’interno dei centri commerciali. Il criterio è quello di una persona ammessa ogni cinque metri quadrati. Ovviamente le strutture dovranno assicurare il controllo gli ingressi, compreso l’utilizzo dei termoscanner per il rilevamento della temperatura corporea. Anche il settore dell’abbigliamento ha trasmesso alla Regione le linee guida: non ci sarà obbligo di sanificazione dei capi.

Le novità più importanti riguardano, però, la ristorazione. A quanto si è appreso la Regione permetterà il servizio al tavolo solo su prenotazione e con il contingentamento delle presenze e degli orari. Questo sarà indispensabile per i gestori per attrezzare la sala in modo tale da rispettare le distanze di sicurezza. Che, però, non saranno quelle indicate dalla task force nazionale, ovvero quattro metri tra un cliente e l’altro su tavoli diversi. Si ridurrà a due metri. Restano alcuni obblighi che sono già chiari: su ogni tavolo dovranno esserci i guanti (per i clienti che dovranno alzarsi durante il pasto), non ci potrà essere menù cartaceo, i camerieri dovranno servire le portate con il carrello o, dove non possibile, comunque coprendo i piatti. Più semplice il discorso per i bar, per i quali saranno semplicemente diversificati gli ingressi, ma ci sarà il divieto assoluto di giocare a carte, anche all’esterno, visto che molti contagi, anche in Abruzzo, si sono sviluppati così tra le persone anziane. L’altro tema caldo è quello dei balneatori. Anche in questo caso la Regione non osserverà le prescrizioni nazionali che imponevano una distanza tra ombrelloni di 4,5 metri e di 5 metri tra le file, portando sostanzialmente la superficie necessaria per ogni ombrellone a oltre 22 metri quadrati. L’ordinanza verrà incontro alle richieste delle associazioni e si fermerà a un quadrato di circa 3 metri per 2,5. Al momento queste disposizioni serviranno per attrezzare gli stabilimenti ma la Regione, d’accordo anche con altre in Italia, ha già inoltrato istanza al governo per chiedere una revisione delle misure. 
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