Visite a Congiunti impazza sui social. E il sindaco ci scherza su: «Niente assembramenti»

Visite a Congiunti impazza sui social. E il sindaco ci scherza su: «Niente assembramenti»
di Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Maggio 2020, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 12:39

Dopo coronavirus, mascherina e contagi, in queste ore, la parola più cliccata del web è congiunti. Il termine cult, pronunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte tre giorni fa con il  quale ha sdoganato dal lunedì 4 maggio gli «spostamenti mirati per far visita a congiunti», impazza in rete con battute di ogni genere abbinato alla foto del cartello  che indica località Congiunti, frazione di Collecorvino, comune in provincia di Pescara. Mille abitanti al centro del mondo.

Un posto, vicino al mare Adriatico, dove - dice il popolo del web - «si può andare senza scuse sull'autocertificazione». Risponde Catia: «Giusto diamoci l'appuntamento lì vicino al cartello, non possono dire che non siamo congiunti». E Moreno che risponde: «Tutti presenti alle 12». «E vaiiiii, tutti a Congiunti» dicono Annarita e Fabrizio. Pietro crea e posta un video con entrate in massa a Congiunti. E giù battute e disquisizioni tra sposati e fidanzati, nonni single accompagnati, mamme separate con amico carissimo, tutti a capire se per loro sono possibili «visite a congiunti».



Coronavirus, dove negozi e parrucchieri riaprono prima e perchè: il caso Umbria

«Ci stiamo organizzando affinché non si creino assembramenti - ci scherza su il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri (nella foto) - Lo so, lo so, la foto con l'indicazione di Congiunti è diventata virale». E lo dice un sindaco che fa politica senza Facebook, Twitter, Instagram, quasi costretto a installare sul telefonino Whatsapp e che si definisce «poco social ma molto sociale». Zaffiri è anche presidente della Provincia di Pescara e ieri era intento a distribuire mascherine gratuite ai residenti della frazione di Congiunti, casa per casa. «Sta migliorando la situazione» risponde alle paure  dei suoi concittadini mentre consegna buste con i dispositivi di protezione donate al Comune da un'azienda locale di livello internazionale che produce macchinari per fare pannolini e assorbenti e che, come spiega il sindaco, «ha riconvertito parte della produzione realizzando un macchinario di altissima precisione che produce, appunto, mascherine».

Abruzzo, ristoranti chiusi e pochi acquisti di pesce: 500 pescherecci a picco

E tutto torna. La frazione di Congiunti porta a scoprire un Comune - Collecorvino - dove ha sede un'azienda leader che, in virtù della sua produzione e del radicamento sul territorio, ha donato al piccolo comune pescarese centomila mascherine. Il prodotto più richiesto del momento. «Siamo stati fortunati, noi  - dice il sindaco Zaffiri  - l'ad di questa azienda, acquistata per il 70 per cento da imprenditori austriaci, ci ha donato un grosso quantitativo di mascherine che daremo a tutti gli studenti della scuole superiori impegnati con gli esami di Stato, alla Croce Rossa, alla Misericordia, alle case di riposo e alle Rsa». Le mascherine made in Collecorvino sono realizzate, spiega il sindaco, con un tessuto tedesco brevettato: «Metà della produzione va in Germania, metà in Italia».

Coronavirus Pescara, ingegnere muore a 37 anni: Giovanna non sapeva di essere positiva

Quanto a Congiunti, si chiama così perché sul suo territorio si congiungono i fiumi Tavo e Fino che formano il Saline, che poi sfocia al mare. Una frazione famosa per la produzione dello spinacio vestino, «molto richiesto in Germania e Nord Europa perché mantiene le proprietà  organolettiche anche per dieci, quindici giorni» spiega Zaffiri.  Accanto, la produzione dell'olio aprutino e del tondino del Tavo, una fagiolo bianco tondo dal sapore molto particolare. E dal 2020 i cittadini di  Collecorvino ricorderanno, ridendoci su,  anche la scadenza del 4 maggio quando Congiunti per un giorno diventò il centro più famoso d'Italia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA