Coronavirus, ispezione Asl nella casa di riposo all'Aquila: «Anziani ammassati in sala tv»

Anziani nella casa di riposo
di Stefano Dascoli
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Giovedì 16 Aprile 2020, 08:00

L'AQUILA - In una giornata in cui non si sono registrati casi di nuove positività coronavirus in città (il totale è fermo a 34), è emersa la notizia di un’ispezione effettuata in una residenza per anziani che si trova in centro, all’Aquila.

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I risultati sono abbastanza clamorosi se si pensa a cosa sta accadendo in strutture simili, in Italia ma anche in Abruzzo e in provincia, divenute spesso e volentieri delle vere e proprie bombe sanitarie, fucine di decine di contagi di coronavirus a catena.

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Gli ispettori Asl, come si evince dal verbale rimesso al termine dell’attività, nei primi giorni di aprile hanno trovato nel salone tv, al piano terra, «numerosi ospiti, circa cinquanta, seduti su divani, poltrone e sedie a rotelle, vicini tra di loro, che affollavano il locale».

Un assembramento in piena regola, dunque, ai tempi dell’epidemia in cui le restrizioni sono ferree e in cui il distanziamento sociale, soprattutto tra anziani, dovrebbe essere regola ineludibile. Non solo.

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Gli ispettori hanno accertato che durante la pausa pranzo gli ospiti hanno consumato il pasto in tavolate e tavoli più piccoli uno a ridosso dell’altro, non rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro.
 



Per di più si è capito che nella struttura, ogni giorno, entrano quattro badanti per gli ospiti e in alcune camere i letti sono contigui. Tutti campanelli d’allarme che hanno fatto scattare una serie di misure obbligatorie, con effetto immediato, notificate all’amministratore della società, un aquilano.

Si è dovuto provvedere a organizzare l’affluenza in sala tv in maniera tale da rispettare le distanze tra un ospite e l’altro; la presenza delle persone deve essere intervallata dalla areazione dei locali per il ricambio dell’aria.

In più si deve organizzare il servizio mensa in più turni in modo da limitare l’affluenza. Infine va aumentata la presenza di operatori, almeno uno a piano. Chi ha bisogno delle badanti soggiorna all’interno della propria camera.

Gli ingressi sono registrati, con tanto di misurazione della temperatura corporea e verifica delle necessarie dotazioni di protezione individuali.

Gli ispettori hanno consegnato il verbale al direttore della struttura che avrà il compito di trasmetterlo anche all’amministratore. In più la società, una Srl con sede legale in centro, poco distante dalla residenza, è stata obbligata a produrre le autorizzazioni e una prima relazione sulle misure adottate.

Il caso è fortemente emblematico per due ordini di motivi. In primis perché, nonostante la gravità dell’epidemia e i focolai che si sono accesi in strutture simili, non in tutti i casi sono state prese le necessarie precauzioni per proteggere le persone più a rischio di complicanze gravi come gli anziani.

In più gli ispettori hanno sostanzialmente delineato un modello di gestione che deve essere adottato in tutte le attività che si occupano di prestare simili servizi alla persona.

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