Coronavirus, in provincia dell'Aquila la metà dei tamponi degli altri territori

L'ospedale del G8 all'Aquila (Vitturini)
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 10:11

L'AQUILA -  Oltre all’andamento dei casi positivi, c’è soprattutto la dimensione del controllo a fotografare con esattezza l’andamento dell’epidemia da coronavirus.

E le cifre dicono che la provincia dell’Aquila ha subito un impatto che vale poco meno della metà di quello degli altri territori della regione. I dati sui tamponi effettuati, infatti, la dicono lunga su come il virus abbia circolato in maniera nettamente differente nelle aree più interne.

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A ieri, infatti, il numero totale dei tamponi presi in carico su tutto il territorio provinciale era di 3.032. Il che, va specificato con chiarezza, non corrisponde esattamente ai casi sottoposti a test, che sono, invece, 2.309. Un dato, quest’ultimo, che fa riferimento alle singole persone.

La discrepanza tra i due valori sta nel fatto che molti campioni vengono raccolti più volte, soprattutto nelle varie fasi di controllo della patologia.

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Del totale dei tamponi eseguiti, 2.591 sono già risultati negativi. A questi bisogna sommare, ovviamente, i 237 positivi acclarati che portano il totale a 2.828. Per capire i rapporti di proporzione, basta vedere i dati delle altre province. Per l’Asl di Pescara i casi testati sono stati 6.673, per quella di Chieti 6.435, per quella di Teramo ben 8.484.

La provincia aquilana, insomma, ha la metà dei numeri pescaresi e chietini e addirittura quasi un terzo di quelli teramani. La media tamponi giornaliera, per l’Asl aquilana, è stata di circa 74 campioni raccolti.

Per quanto riguarda l’aquila, sono in crescita anche i guariti, arrivati a quota 11. Hanno sconfitto il virus sia la studentessa di Bergamo che è stata la paziente uno in città e che ora è tornata in Lombardia e sia il maestro di ballo che ha raccontato la malattia e la convalescenza dalle pagine Facebook.

Sono guariti anche cinque operatori sanitari, un medico generale originario del nord, una ragazza proveniente della Campania e anche, proprio l’altro giorno, una coppia di giovani coniugi che era stata contagiata nelle prime fasi dell’emergenza.

Nel frattempo prosegue a spron battuto l’opera per il potenziamento dell’ospedale San Salvatore. Così come annunciato ieri dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, infatti, ogni territorio dovrà avere un ospedale Covid di riferimento.

Questo questo significa che dovrà essere necessariamente rafforzato il presidio del G8 che è stato riconvertito per gli scopi del coronavirus proprio all’inizio dell’epidemia. L’azienda sanitaria, inoltre, vuole aprire quanto prima una riabilitazione dedicata ai pazienti guariti dal coronavirus, ma che necessitano ancora di assistenza.

L’operazione, ai dettagli, dovrebbe consentire di alleggerire la pressione sul reparto di Malattie Infettive, diretto da Alessandro Grimaldi, che ha lavorato con ritmi intensissimi e che ora ha necessità di liberare alcuni posti letto. È probabile che ciò accada già nei prossimi giorni. Va avanti anche l’operazione per dotare il Delta Medico, rimasto inutilizzato fin dal post sisma, di tutti i servizi necessari per i pazienti Covid. 

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