Coronavirus, Abruzzo da oggi in fascia arancione: bar e ristoranti temono perdite fino al 90 per cento

Coronavirus, Abruzzo da oggi in fascia arancione: bar e ristoranti temono perdite fino al 90 per cento
di Monica Di Pillo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Novembre 2020, 08:37

Perdite che sfiorano il 90% con il Coronavirus e che con il declassamento dell’Abruzzo in regione arancione rischiano di trasformarsi in una voragine per tutto il terziario. «Scivolare in zona arancione significa - spiega Giancarlo Di Blasio, presidente Confartigianato Abruzzo - una maggiore sofferenza per ristoranti e bar, ma anche per tutta la filiera già provata dal primo lockdown. Dietro i ristoranti lavora tutto un indotto, che va dai fornitori delle materie prime ai manutentori, dunque inevitabili le ripercussioni anche su altri settori merceologici. E’ pur vero che bar e ristoranti sono i primi a risentire delle restrizioni, ma, come dimostrato nei mesi estivi, sono pure i primi settori a risollevarsi, anche se questo secondo semi lockdown mieterà molte vittime, perché la politica dei ristori economici non sta funzionando ed è troppo lenta».

Dello stesso avviso anche Confcommercio, come spiega il presidente Riccardo Padovano, secondo cui: «Spegnere le insegne di bar e ristoranti significa, di fatto, spegnere una qualsiasi città d’Abruzzo. Ieri ho trascorso l’intera giornata al telefono a rassicurare i nostri associati, alcuni dei quali non sanno ancora come regolarsi. Ci sono settori, come l’abbigliamento, che registrano un calo delle vendite dell’ordine del 90-91%». Sono comunque disposti a fare sacrifici, anche più ingenti, commercianti e ristoratori pur di salvare il Natale.

«Meglio chiudere tutto, senza distinzioni - confermano sia i vertici di Confcommercio che quelli di Confesercenti -, per far abbassare la curva dei contagi e salvaguardare il periodo natalizio che, generalmente, è quello in cui si lavora di più tutto l’anno. Siamo disposti a fare ulteriori sacrifici tutti insieme e compatti, con la speranza di salvare lo shopping delle feste». Una perdita di fatturato mensile di almeno 4,6 miliardi ed un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino per Coldiretti. «La situazione è preoccupante - conferma Gabriele Maiezza, presidente di Terranostra Abruzzo - perché la serrata colpisce anche gli agriturismi che vivono di ristorazione soprattutto il fine settimana.

Si tratta di un settore purtroppo fortemente penalizzato, che ha già risentito molto nella prima fase dell’emergenza con le chiusure che hanno determinato una forte situazione di incertezza economica e una grande difficoltà di programmazione».

Un segnale di resilienza arriva dall’imprenditoria femminile, come conferma la presidente di Cna Impresa Donna Abruzzo, Luciana Ferrone: «Nella nostra regione, le imprese in rosa sono 33.946 su 126.543, ovvero il 26,8% del totale, mentre in Italia la percentuale si attesta al di sotto di questa soglia, al 22,7%. L'Abruzzo risulta così la terza regione, dopo Molise e Basilicata. Il momento che stiamo vivendo è tutt’altro che florido, ma cerchiamo di resistere, anche se andrebbe migliorato l’accesso al credito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA