Coronavirus, contagiata donna aquilana: in isolamento anche il primario di Rianimazione

Coronavirus, contagiata donna aquilana: in isolamento anche il primario di Rianimazione
di Stefano Dascoli
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Domenica 16 Agosto 2020, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 19:24
L’AQUILA - Dopo essere stato in primissima linea nell’emergenza coronavirus, come responsabile del reparto di Anestesia e Rianimazione e del G8, la struttura realizzata in occasione dell'arrivo del Grandi della Terra dopo il sisma del 2009 e riconvertita per l'esigenze dell'epidemia all'interno del perimetro dell'ospedale San Salvatore, per curare i malati più gravi in terapia intensiva, oggi Franco Marinangeli, suo malgrado, è passato dall’altra parte, dalla parte di chi deve stare in isolamento per un contatto con un caso positivo.

Una storia emblematica, che lui stesso ha raccontato su Facebook, che dà la dimensione di come il virus abbia ricominciato a circolare con insistenza. Nel bollettino di ieri, infatti, per la prima volta dopo mesi si è registrato un caso completamente aquilano, una donna di 46 anni, che ha fatto seguito a un 40enne che vive in Trentino e che è tornato a Lucoli per le ferie.

Sempre ieri acclarato il contagio di un albanese, la cui famiglia, moglie e due figli, era già stata contagiata e per questo posta in isolamento. 

Una situazione, insomma, da vivere con grande attenzione, come dice Marinangeli nel suo post, anche un po’ polemico. 

“Per chi preferisce credere che tutto sia tornato alla normalità - scrive il medico - da ieri sono in isolamento fiduciario. Un ferragosto da dimenticare... in linea con il primo semestre 2020. Il virus gira e chiunque pensi il contrario dovra' fare i conti con la realtà.  Ieri sono stato avvertito di un contatto avuto una settimana fa con la figlia di un mio paziente domiciliare risultata positiva, nel corso di una visita. Sono stato immediatamente contattato, mi sono recato in ospedale e mi sono sottoposto a tampone, che fortunatamente è risultato negativo, ma purtroppo dovrò rimanere in isolamento fiduciario per tutta la settimana secondo normativa vigente. Sono abbastanza sereno perché so che sono entrato in quella abitazione con la mascherina e sono stato a distanza dalla persona positiva, ma credetemi non è una bella esperienza psicologica ...ne' una bella esperienza 'fisica' essere sottoposto al tampone".

"Il motivo della prudenza e del rispetto delle regole - dice Marinangeli - è legato innanzitutto al fatto che il virus continua a girare indisturbato nonostante non vogliamo accettarlo ... ed inoltre al fatto che una volta chiamati per un contatto con una persona covid positiva riusciamo a vivere serenamente i giorni di isolamento in attesa dei controlli previsti. L'espansione di un contagio e quindi l'esplosione di un focolaio sono eventi molto probabili nella situazione attuale, e non sono legati all'inefficienza del sistema sanitario nazionale ma all'inefficienza dei neuroni di alcuni individui che non vogliono capire, che poi probabilmente sono gli stessi che pretendono la guarigione a cura della sanità pubblica. Non funziona così... cosi non va bene.. mi sembra di capire che non c è sufficiente buonsenso in giro e questo potrebbe avere un costo per la nostra comunità, e il costo purtroppo lo pagheranno i più deboli. 


 


"A fronte di questa situazione - prosegue Marinangeli - su cui inviterei tutti a riflettere, c è un sistema sanitario presente ed efficace, nei limiti del possibile, limiti purtroppo esistenti anche se molti non vogliono capirlo. Ringrazio i colleghi medici e infermieri che mi hanno accolto ieri con il sorriso. In particolare l'amico Emilio Tonelli, fortemente operativo, garanzia di massima professionalità con tutto il team di pronto soccorso dell'ospedale san salvatore. Il sistema sanitario pubblico è un valore enorme, c'e' sempre, giorno e notte 365 giorni all'anno, non dobbiamo dimenticarlo.. Al di la di tutto un esperienza importante e costruttiva. I sanitari, categoria a cui appartengo, ogni tanto devono ricordarsi che possono diventare pazienti e questo può essere utile a costruire una sanità migliore. 
Non è una bella sensazione stare isolati. Dicevo al mio amico Piero Bianchi ieri che è la sensazione di chi è agli arresti domiciliari... cioè comunque una limitazione della libertà...quindi una condizione per niente bella.. ma giustamente lui in quanto poliziotto mi faceva notare il lato positivo... non viene la pattuglia a controllarti tutti i giorni... a questo servono gli amici ... a vedere le cose dal lato giusto anche nei brutti momenti”.





 
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