Botte durante la movida, Giuseppe Pio dal coma al ritorno a casa: «Sono rinato»

Botte durante la movida, Giuseppe Pio dal coma al ritorno a casa: «Sono rinato»
di Walter Berghella
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Mercoledì 10 Febbraio 2021, 08:32

Il sorriso, la gioia e la forza dopo 115 giorni di disperazione, dolore e angoscia. Giuseppe Pio D’ Astolfo, 18 anni, di Lanciano, ieri ha lasciato il centro di riabilitazione neurologica Santo Stefano di Porto Potenza Picena(Macerata) per tornare a casa dove proseguirà le terapie al centro Villa Giulia. Uscito, l’emozione più grande quella di riabbracciare mamma Paola, papà Giuseppe e la sorella Sara. «Sono molto felice – le parole di Giuseppe Pio -. Sono contento di questa cosa e anche del lungo cammino fatto. Ora ci facciamo strada e ci godiamo i momenti insieme. E’ un’emozione bellissima dopo 4 mesi che non ci abbracciavano».

Giubbotto e tuta rossa Giuseppe Pio esce dall’incubo che l’ha tenuto in apprensione dopo la gratuita violenza subita all’ex stazione Sangritana. Durante la movida del 17 ottobre l’idea di passare una serata in compagnia di amici in allegria si tramuta in tragedia. Per futili motivi, come può essere ascoltare musica con decibel di troppo, è scattato un diverbio con un gruppo di ragazzi e il giovane è stato colpito con un pugno alla tempia sinistra finendo all’ospedale di Pescara in coma, per fratture ed emorragia cerebrale.

Giuseppe Pio ora cammina e parla bene.

«E’ doloroso tornare indietro, ma allo stesso tempo è servito come lezione di vita - prosegue nel racconto. Ho sempre pensato ad aiutare gli altri e non ho mai ragionato con la violenza che porta altra violenza e nulla di buono. Sono felice del percorso fatto perché ho avuto un’altra chance e sono rinato. Potevo non farcela, ma ci sono riuscito con forza di volontà anche se il recupero è ancora duro da superare. Quella sera non c’era nessun motivo per fare violenza e litigare per una stupidaggine. Non ho mai fatto male a nessuno, ho sempre messo pace».

Il gigante buono, alto quasi 2 metri, torna a guardare il futuro e si coccola mamma e papà. Una forza della natura che ha allontanato i momenti bui della sua salute. «Ricordo la discussione affrontata con una persona e gli altri che lo incitavano a picchiare – precisa Giuseppe Pio. Ho pagato le conseguenze volute dagli altri. Non ho fatto Natale, Capodanno e sono stato in clinica senza vedere la famiglia, senza la quale non ce l’avrei potuto fare. Non era facile con i problemi psicologici, non mangiare, vedere gente che stava peggio e le feste passate da solo ti mette tristezza».

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