L'amicizia nata con il ping pong, poi la conversione: giornalista cinese dona centomila mascherine alla Curia

L'amicizia nata con il ping pong, poi la conversione: giornalista cinece dona centomila mascherine alla Curia
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Venerdì 24 Luglio 2020, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:45

Xu Can, giornalista cinese, amico del parroco di San Rocco, don Adriano Principe, ha donato al vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, centomila mascherine. E’ la stessa Curia a divulgare la bella notizia. Ieri mattina sono arrivate nella sede vescovile di Avezzano le centomila mascherine che Xu Can, un ex- giornalista sportivo dello Shanghai times, oggi presidente di Shanghai Xiafu Sports Culture Development srl e segretario generale di Shanghai Yangpu District Basketball Association, ha spedito dalla Cina.

«A unire i due, nel cuore e negli obiettivi,- precisa la Curia - una lunga amicizia nata e cresciuta intorno ad un tavolo di ping pong. Come amanti dello stesso sport, infatti, si incontrarono prima come sfidanti e avversari per poi scoprirsi, invece, nel corso degli anni come compagni di cammino e amici veri». «Da giornalista – racconta Xu Can – ho viaggiato molto e in una di queste occasioni ho conosciuto l’ex tennistavolista della nazionale italiana, Yang Min e suo figlio Yang Jiaqi. Grazie a loro ho conosciuto don Adriano Principe, ed è nata una bellissima amicizia con il sogno di collaborare insieme per rendere questo mondo più bello, e per portare la luce a più persone».

«Nel 2017 sono stato ad Avezzano e con don Adriano ho espresso la mia conoscenza verso Dio: il Creatore dell’universo, la forza della pace. Ho parlato di molti argomenti riguardanti il valore della vita e ho sempre creduto che siamo in questo mondo per il volere di Dio». Un’amicizia lunga e profonda, quindi, che in questo tempo di Covid-19 ha trovato modo non solo di alimentarsi nuovamente ma di trovare progetti comuni da condividere. Ecco allora nascere l’opportunità di unire i due popoli e le loro sofferenze in un’opera dai risvolti umanitari. «Dopo il ritorno in Cina – prosegue Xu Can – ho mantenuto sempre il contatto con don Adriano tramite Wechat, e soprattutto quest’anno quando il Covid-19 è diventato più intenso. Quando il virus è scoppiato in Cina, don Adriano ha continuamente chiesto della mia situazione. Fortunatamente, la città di Shanghai non è stata colpita duramente, quando poi imprevedibilmente, il virus è arrivato in Italia, ho sentito nascere in me la preoccupazione di quanto stava accadendo in Italia. E allora – aggiunge Xu Can – ho trovato la possibilità di poter fare qualcosa per i miei amici italiani».

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