L'associazione di Simona Petaccia regala giochi inclusivi a Chieti ma il Comune non c'è. Il sindaco: «Sono arrivato prima della festa»

L'associazione di Simona Petaccia regala giochi inclusivi a Chieti ma il Comune non c'è
di Rosalba Emiliozzi
4 Minuti di Lettura
Martedì 24 Agosto 2021, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 16:16

Giochi inclusivi, per tutti, anche per i bambini con difficoltà che così possono stare insieme agli altri senza sentirsi diversi. Iniziativa bellissima di Diritti Diretti, l'associazione fondata alla scomparsa Simona Petaccia, giornalista e attivista, morta nel 2019 a 47 anni, che per anni ha promosso un tursimo a portata di tutti portando la disabilità al mare e in montagna.

LA CRITICA La struttura ludica inclusiva di ultima generazione è stata donata da Diritti Diretti al Comune di Chieti e collocata nell'area giochi della Villa Comunale. Ma come sempre più si dà e meno si riceve, anche fosse solo un gesto di cortesia rappresentato dalla presenza formale di chi riceve il dono. «Peccato però che al taglio del nastro non sia stata presente, contrariamente a quanto concordato, nessuna autorità a rappresentanza del Comune, che in quanto destinatario non soltanto del dono ma anche di tutto il pomeriggio di festa, ha mostrato di non saper apprezzare lo sforzo di una libera associazione senza scopo di lucro che opera per i suoi cittadini», dice una nota dell'associzione dopo un pomeriggio (domenica 22 agosto) denso di significato.  Si sono esibiti esibiti diversi artisti per l'evento “Divertiamoci un mondo”, organizzato e sovvenzionato da Diritti Diretti per ricordare a tutti «l'importanza dell'educazione all'accessibilità, all'uguaglianza e alle differenze per una società più equa e coesa» dice una nota stampa. 

Chieti, morta la giornalista Simona Petaccia

Chieti, oggi il funerale della giornalista Simona Petaccia

LA FESTA Non c'erano gli amministratori comunali, ma c'era però un bel pubblico. Al Museo universitario la mostra sensoriale, tuttora attiva, ha portato i visitatori in una dimensione inedita.

Alla Villa, la band “Lu blues” (Sandro Di Muzio, Fabrizio Di Muzio, Gianluca D'Aurizio, Max Torto) ha cantatao in dialetto abruzzese una miscela di blues-funk-folk. Poco distante, “CuntaTerra” (Marcello Sacerdote e Sebastian Giovannucci), con la sua “Terra di racconti”, ha nattaro storie con suoni e canti della regione. Poi Riccardo Iezzi e Francesca Di Salvatore (“Le Tre Melarance”), con “De-molire. Togliere peso”, pièce teatrale per riscoprire e trasmettere con un linguaggio nuovo sapere antico. Infine, una partecipata performance curata da Anna Anconitano, che ha proposto un percorso ispirato ad alcune danze tradizionali «attraverso concetti inclusivi, dimostrando che anche la danza può essere per tutti».

LA REPLICA DEL SINDACO «Sono costernato per quanto accaduto in occasione dell’evento di inaugurazione dei giochi inclusivi donati alla città dall’associazione Diritti Diretti e da questa esternato a mezzo stampa – così il sindaco Diego Ferrara – sia perché l’Amministrazione ha condiviso tutto il percorso che ha portato alla consegna alla città, sia perché io sono effettivamente andato alla Villa comunale, ma alle 18.30, l’orario indicato nella brochure di invito avuta brevi manu. Sono arrivato all’inizio proprio perché tenevo molto ad esserci, pronto a rappresentare l’entusiasmo della città per questo completamento del parco giochi del nostro polmone verde, di cui abbiamo peraltro parlato proprio nei primi giorni di governo, perché Diritti Diretti è stata fra le realtà associative che abbiamo incontrato subito e con cui ci siamo confrontati sulle sinergie da attivare a vantaggio della nostra comunità. Purtroppo la manifestazione non era ancora partita e sono stato invitato a ripassare a tarda sera, cosa che non mi è stata più possibile per via di altri impegni presi, né sono riuscito ad avvisare quando mi sono reso conto che ormai non avrei più fatto in tempo ad andare. Mi duole che sia passato un messaggio di disinteresse, quando, invece, è stato sempre dimostrato il contrario da parte mia e dell’Amministrazione che rappresento. Spero di cuore che si vada oltre e che si trovino presto nuove occasioni per parlare di inclusività e integrazione e che l’accaduto non pregiudichi le cose numerose e importanti che dobbiamo fare ancora insieme per la città». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA