Chieti, rapina da film al caveau: i banditi perdono per strada un fiume di banconote

Chieti, rapina da film al caveau: i banditi perdono per strada un fiume di banconote
di Rosalba Emiliozzi
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Sabato 26 Marzo 2022, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 17:44

Tantissime banconote da 200 euro sparse nella zona del colpo, un tappeto di soldi perso durante la rocambolesca fuga del commando che ha assaltato il pre caveau dell'istituto di vigilanza Sicuritalia Ivra di Chieti. Puntava al colpo del secolo il gruppo armato di 20 banditi professionisti che giovedì sera, alle 20,30, ha messo a ferro e fuoco le strade tra Pescara e Chieti, provando a svaligiare completamente la sede di via Po, nell'area dei centri commerciali di Sambuceto, a San Giovanni Teatino, dove sono custoditi tanti soldi, chi parla di 25 milioni, chi di molto di più. Ma nel caveau non sono mai arrivati. Sono scappati con cinque o sei milioni in contanti - la quantificazione è ancora in corso - fermandosi nella sala di smistamento delle banconote, protetta da muri di cemento armato crollati come burro sotto i colpi di una gigantesca ruspa manovrata da uno dei banditi. Tutt'intorno una pioggia di proiettili sparati con kalashnikov e pistole, fuori forti esplosioni, otto mezzi - tra Tir e auto - dati alle fiamme e messi di traverso per bloccare le principali vie di accesso all'area del colpo. Chi è riuscito a passare si è fermato subito dopo con le gomme forate dai chiodi a tre punte disseminati sull'asfalto.

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LA PIANIFICAZIONE
Un raid pianificato nei minimi particolari che, sospettano gli investigatori della Mobile di Chieti, è stato frutto di mesi di studio degli orari e dell'organizzazione del lavoro della sede abruzzese del grande istituto di vigilanza italiano dove lavorano in tutto 17.000 guardie giurate.

L'altra sera in via Po c'erano dieci agenti che si sono trovati a tu per tu con il commando: la benna dell'escavatore ha forato la parete e con una scala i banditi sono saliti alla sala dove si contano le banconote mentre - come da protocollo - gli agenti si sono rifugiati in un'area blindata e hanno dato immediatamente l'allarme. «Siamo stati come bombardati - dice il maggiore Jimmy Croce, comandante dell'area Abruzzo e Molise - la nostra azione ha protetto il caveau, dove il commando non è riuscito ad arrivare ed è rimasto intatto, i miei uomini hanno avuto sangue freddo, sono fiero di loro». Tre vigilantes sono stati colti da malore, ma nessuno è rimasto ferito.


LE INDAGINI
Tutti i mezzi utilizzati dalla banda sono stati rubati a Foggia e nel Foggiano e per questo gli investigatori pensano si tratti di una banda di pugliesi con un probabile basista in zona. La squadra Mobile di Pescara ha trovato cinque macchine, il caricatore di una pistola e una quantità di chiodi analoghi a quelli sparsi sulla strada per bloccare l'inseguimento. I mezzi erano stati abbandonati sotto il ponte dell'autostrada all'altezza di salita Colle Cese di Spoltore, un luogo deserto e spettrale. Si tratta di auto di un certo valore, non utilitarie e abbastanza spaziose, per caricare appunto sacchi pieni di soldi. Sono state poste sotto sequestro con altri 14 mezzi.
 

 

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