«Chiunque ha fatto questo gesto sta fuori di testa, è difficile comprendere la natura e il perché di quanto accaduto. Sono stato minacciato con l’incendio perché uno che ti dà fuoco al locale, ti minaccia di non aprire: è qualcuno che non vuole farmi aprire». Emilio Brignigna, origini napoletane, residente a Pescara, titolare di analoghe attività a Montesilvano, Spoltore e L’Aquila, e di una gelateria, ieri ha denunciato alla Squadra Mobile il rogo della notte fra martedì e mercoledì, fermatosi fortunatamente alla veranda ignifuga, del Carpe Diem, la pizzeria che inaugurerà il 15 ottobre in via Campobasso a Chieti Scalo, nei locali ex Vinota.
LA MATRICE Un’azione gesto di chiara matrice dolosa, mirata, con la veranda cosparsa di benzina e data alle fiamme. Ed è il più eclatante di altri episodi che lo hanno preceduto e che oggi vanno riletti sotto una luce nuova e inquietante. «Il 15 luglio fa mi hanno messo un cane morto, una carcassa, nel contatore del gas - racconta Brighigna - dopo quell’episodio ci hanno buttato di continuo l’immondizia, tre sacchi di pattume nel cortile, dopo di che c’è stato l’incendio».
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LA SOLIDARIETÀ «Se è stata la concorrenza mi ha fatto solo una grande pubblicità perché hanno dimostrato tutti una grandissima solidarietà, pure il sindaco mi ha chiamato ed è una cosa che mi ha fatto piacere, anche persone che non conoscevo. E ringrazio le forze dell’ordine che sono intervenute subito», riprende Brignigna. Gli investigatori, intanto, hanno fatto un altro sopralluogo, in prossimità del locale non ci sono telecamere e così bisognerà cercare altrove eventuali immagini utili. Brignigna, nel frattempo, sa bene che se dovesse ricevere richieste estorsive, di soldi per intenderci, dovrà denunciarle immediatamente. «Non so a chi attribuire un gesto simile, dopo il cane morto, l’incendio, è il secondo dispetto che riceviamo - conclude - Può essere stata una ragazzata, ma non penso che i ragazzi girino con le bottiglie di benzina, o che abbiamo dato fastidio a qualcuno, qualche concorrente posso pensare, però è brutto perché la concorrenza ce la si gioca sul campo, non con questi gesti. La concorrenza leale è sempre ben accetta, non deve essere vista come una piaga ma come un bene, secondo me, a questo punto può darsi che abbiamo dato fastidio a qualcuno, ma non so a chi».