Pizzeria incendiata, il titolare: «Ho trovato un cane morto nel contatore»

Pizzeria incendiata, il titolare: «Ho trovato un cane morto nel contatore»
di Alfredo D'Alessandro
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Sabato 17 Settembre 2022, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 10:29

«Chiunque ha fatto questo gesto sta fuori di testa, è difficile comprendere la natura e il perché di quanto accaduto. Sono stato minacciato con l’incendio perché uno che ti dà fuoco al locale, ti minaccia di non aprire: è qualcuno che non vuole farmi aprire». Emilio Brignigna, origini napoletane, residente a Pescara, titolare di analoghe attività a Montesilvano, Spoltore e L’Aquila, e di una gelateria, ieri ha denunciato alla Squadra Mobile il rogo della notte fra martedì e mercoledì, fermatosi fortunatamente alla veranda ignifuga, del Carpe Diem, la pizzeria che inaugurerà il 15 ottobre in via Campobasso a Chieti Scalo, nei locali ex Vinota.

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LA MATRICE Un’azione gesto di chiara matrice dolosa, mirata, con la veranda cosparsa di benzina e data alle fiamme. Ed è il più eclatante di altri episodi che lo hanno preceduto e che oggi vanno riletti sotto una luce nuova e inquietante. «Il 15 luglio fa mi hanno messo un cane morto, una carcassa, nel contatore del gas - racconta Brighigna - dopo quell’episodio ci hanno buttato di continuo l’immondizia, tre sacchi di pattume nel cortile, dopo di che c’è stato l’incendio».

Ma c’è anche un altro episodio: «Un mesetto fa un ragazzo con dei cani mi ha detto: “Qua non stai a Pescara, Chieti è un’altra cosa poi ti faccio vedere io”. Ma era ubriaco, non gli ho dato tanta importanza - continua Brignigna - Abbiamo discusso perché io ho guardato il cane e lui si è incavolato, mi è venuto vicino dicendomi: “Che ti guardi”. A quelle frasi non ho dato peso né in quel momento nè adesso perché non penso che possa essere stato un soggetto del genere, che era in evidente stato di ebbrezza. Non ho mai ricevuto richieste di soldi né minacce alla mia famiglia né ai miei dipendenti, fortunatamente nulla di tutto ciò». E ipotizza: «È qualcuno che non vuole che io apra, che vuole ritardare l’apertura o intimarmi di non aprire». Se il fuoco fosse stato appiccato la notte precedente, avrebbero rischiato di esplodere due bombole di gas utilizzate per saldare una guaina, con conseguenze inimmaginabili anche per un edificio vicino.

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LA SOLIDARIETÀ «Se è stata la concorrenza mi ha fatto solo una grande pubblicità perché hanno dimostrato tutti una grandissima solidarietà, pure il sindaco mi ha chiamato ed è una cosa che mi ha fatto piacere, anche persone che non conoscevo. E ringrazio le forze dell’ordine che sono intervenute subito», riprende Brignigna. Gli investigatori, intanto, hanno fatto un altro sopralluogo, in prossimità del locale non ci sono telecamere e così bisognerà cercare altrove eventuali immagini utili. Brignigna, nel frattempo, sa bene che se dovesse ricevere richieste estorsive, di soldi per intenderci, dovrà denunciarle immediatamente. «Non so a chi attribuire un gesto simile, dopo il cane morto, l’incendio, è il secondo dispetto che riceviamo - conclude - Può essere stata una ragazzata, ma non penso che i ragazzi girino con le bottiglie di benzina, o che abbiamo dato fastidio a qualcuno, qualche concorrente posso pensare, però è brutto perché la concorrenza ce la si gioca sul campo, non con questi gesti. La concorrenza leale è sempre ben accetta, non deve essere vista come una piaga ma come un bene, secondo me, a questo punto può darsi che abbiamo dato fastidio a qualcuno, ma non so a chi».

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