Chieti, ballottaggio Di Stefano-Ferrara. Lega primo partito. Tutte le alleanze

Chieti, ballottaggio Di Stefano-Ferrara. Lega primo partito. Ora al via le alleanze
di Alfredo D'Alessandro
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 17:18

La Lega a Chieti è il primo partito (17%) a Chieti, Fabrizio Di Stefano sfonda il numero delle 10mila preferenze, ma non vince al primo turno, come aveva preconizzato: un risultato complessivo inferiore al 40% porta il candidato sindaco del centrodestra al ballottaggio del 4 e 5 ottobre quando dovrà vedersela con Diego Ferrara (quasi il 22%), il candidato del centrosinistra che per alcune centinaia di voti ha strappato il secondo posto a Bruno Di Iorio (oltre il 20%), alla guida di un polo civico trasversale. Straordinario il risultato di Paolo De Cesare che sfiora il 13% mentre Luca Amicone del M5S è quinto e vicino al 7%.


«Mi aspettavo il 47-48%, il ballottaggio è una eventualità che al di là dei proclami avevamo messo in conto - ammette Di Stefano - Credo che l’elettore di centrodestra sia rimasto sbandato dalla presenza di Marsilio sul mio palco per ben due volte e contestualmente dalla presenza di Mauro Febbo in giunta: l’elettore di centrodestra non lo ha capito tanto». Quanto al ballottaggio gli apparentamenti sembrano da escludere: «Io ho detto che ritengo che gli apparentamenti fatti negli ultimi 15 giorni sono apparentamenti di poltrone e non di progetto politico - dice ancora Di Stefano - poiché è mia volontà parlare a tutta la città della bontà del mio progetto, parlerò anche a quella parte che ha votato i candidati che non sono arrivati al ballottaggio, ma anche a quelli che hanno scelto al primo turno Ferrara, per convincerli che al di là della contrapposizione ideologica, che mi favorirebbe perché Chieti è a maggioranza di centrodestra, vorrei che la città capisse la bontà del mio progetto politico».





«Chi me l’avrebbe detto 5 anni fa, ma neppure all’inizio di questa competizione - commenta Ferrara - sono partito svantaggiato perché siamo scesi in campo tardivamente, e poi per lo strappo fatto da una buona parte del Pd nei miei confronti». Quanto ad eventuali alleanze «deciderà la coalizione e io democraticamente mi atterrò a quello che la coalizione deciderà di fare. Personalmente per motivi etici e deontologici non sono chiuso a nessuno, non sono ostativo, parlerò con tutti, però esistono delle personalità negli altri schieramenti che non sono digeribili da tutti».



«Ottenere un consenso così grande la prima volta è davvero una grande soddisfazione - dice DI Iorio - resta un po’ di delusione sul piano politico perché vedo sfuggire il secondo posto per una manciata di voti. Al secondo turno non possiamo buttare questi voti ma li voglio investire in un progetto per Chieti, mantengo impegno e coerenza se vedo un programma che si basa sul futuro di Chieti, se vedo confusione e non trasparenza allora mi tolgo l’impegno».

Paolo De Cesare ha parlato di «risultato, senza precedenti nella storia delle competizioni elettorali di questa città, molto significativo perché non avevamo un elettorato affezionato, l’unica vera coalizione. Per quanto riguarda il ballottaggi ci confronteremo e valuteremo, non è detto che si debba fare un accordo».




«La sorpresa principale la debacle di Di Stefano che penso non si aspettasse nessuno - commenta Amicone - Al secondo turno non andremo mai in alleanza con la destra salviniana di Di Stefano». Vero vincitore di questa competizione si sente l’assessore regionale Mauro Febbo, ispiratore della lista Forza Chieti e del progetto che ha sostenuto Di Iorio. «Un progetto - rivela Febbo - nato d’intesa con l’ex consigliere regionale Carlo Costantini. Quello di Di Iorio è un grandissimo risultato, un miracolo. Qualcuno ci diceva che stavamo al 7%, che le elezioni finivano al primo turno, mi sembra che è avvenuto esattamente il contrario. Noi siano i veri vincitori».

 

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