Chieti, inferno di fuoco e nube tossica
rogo doloso distrugge una discarica

Il rogo
di Gianluca Lettieri
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Lunedì 29 Giugno 2015, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 11:27
CHIETI - È notte fonda quando mani ignote cancellano per sempre prove e tracce della mega-discarica abusiva di Colle Sant’Antonio.



Tra Chieti e Bucchianico, 2.326 giorni dopo il sequestro, è un inferno di fuoco e fumi tossici. Non si è mai fermata, e continuerà anche oggi, la guerra dei vigili del fuoco contro i rifiuti in fiamme. Tutto lascia pensare che la recente inchiesta-bis aperta dal pm Falasca abbia spinto qualcuno, che evidentemente ne temeva le conseguenze, ad appiccare il fuoco in più punti sulla montagna di veleni alle porte della città. Chi ha agito, ricostruiscono gli investigatori, lo ha fatto in modo scientifico. Ad indagare è la pg della Forestale, coordinata dall’ispettore Alessio Paolini. E ora è allarme-inquinamento. L’Arta è al lavoro per misurare le percentuali dei veleni che, in incendi analoghi, si sprigiono inevitabilmente nell’aria: dalla diossina al benzene, dallo xilolo al toluene. I risultati sono attesi in giornata.



ABITANTI TERRORIZZATI

Il rogo, nell’area da quattromila metri quadri scoperta nel 2009 e mai bonificata, devasta tonnellate di ecoballe, medicinali scaduti, rifiuti sanitari, pile esaurite al piombo, cartucce da caccia, ferro, gomma, plastica. Esplode anche il gabbiotto in cui erano custoditi i documenti, andati distrutti, che avrebbero potuto collegare la discarica teatina a un impianto di Acerra, nel Napoletano. La gigantesca colonna nera e densa che si alza sulla collina, terrorizzando i residenti, si riduce con il passare delle ore. Ma la zona continua a essere invasa dal fumo e, per spegnere definitivamente le fiamme, i vigili del fuoco dovranno lavorare anche oggi e domani. I pompieri hanno incontrato grande difficoltà a raggiungere la discarica non solo perché il sito si trova in un’area impervia, ma anche per la chiusura della strada provinciale: solo a metà mattinata, con l’arrivo delle ruspe del Comune, viene riaperta parzialmente dopo tre mesi. I sindaci di Chieti e Bucchianico, Umberto Di Primio e Gianluca De Leonardis, sono tra i primi ad arrivare sul posto. La presenza dell’assessore regionale Mario Mazzocca conferma la gravità della situazione. Il lavoro dei vigili continua per tutta la giornata con l’aiuto di due escavatori che «smassano» i rifiuti ancora fumanti. L’ordinanza di Di Primio arriva in serata: «Tenere porte e finestre il più possibile chiuse ed evitare di mangiare prodotti agricoli coltivati nei pressi della discarica o provvedere a lavarli molto bene». Rimane la preoccupazione e la rabbia dei residenti perché, anche dopo la condanna del legale rappresentante della ditta che operava nella discarica, la bonifica è restata un miraggio.
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