Assalto al bancomat: arrestati grazie ai filmati girati dai residenti dopo l'esplosione

Il tenente colonnello Vincenzo Orlando (a destra) durante la conferenza stampa (toto Colacioppo)
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Martedì 26 Ottobre 2021, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 12:41

Fecero esplodere il bancomat della Bper a Fara San Martino senza riuscire a prendere i soldi. Scoperti e arrestati in meno di  20 giorni di indagini. I carabinieri della Compagnia di Lanciano hanno eseguito oggi  un’ordinanza di custodia cautelare a carico a carico di tre pugliesi. I fatti risalgono al 9 ottobre scorso. Nel cuore della notte, tra il venerdi ed il sabato, un improvviso boato aveva svegliato gli abitanti del piccolo centro abruzzese, sotto la Maiella. Alcuni, affacciati dalle finestre sono riusciti a fornire  importanti particolari. Qualcuno, dalla fitta coltre di fumo che si era sparsa nell’aria, era riuscito ad intravedere tre persone che si allontanavano a tutta velocità, su una Fiat Panda di colore bianco, riuscendo anche a girare un breve filmato.

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Immediatamente è scattato l’allarme al 112 della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Lanciano. I militari, giunti sul posto poco dopo, hanno subito constatato che si trattava dell’esplosione di uno sportello Atm. La tecnica utilizzata è sempre la stessa: far detonare una carica esplosiva attivata con una miccia, attraverso un manufatto metallico a forma di “T”, comunemente chiamata “marmotta”, la cui estremità viene inserita all’interno della fessura che eroga le banconote.

Molto spesso però la detonazione, che dovrebbe servire solo ad aprire la cassaforte interna al bancomat, sventra anche gli uffici, le vetrate e gli arredi , mettendo a rischio anche la stabilità e l’agibilità degli edifici circostanti. IN questo caso, proprio la violenza dell’esplosione ha messo in fuga i malviventi, che non sono riusciti a portare via nulla, mentre uno di loro, rimasto ferito a un  fianco da una scheggia metallica, dopo  un’ora è stato abbandonato dai complici al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto, dove è stato ricoverato, sottoposto ad un’operazione chirurgica e trattenuto per circa una settimana prima di essere dimesso.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, in collaborazione prima con la Sezione rilievi del Comando Provinciale di Chieti e successivamente con i colleghi pugliesi delle Compagnia di Foggia e Cerignola. I militari del Nor della Compagnia frentana hanno subito recuperato 32.000 euro in banconote da 50 e da 20 euro contenute nel bancomat esploso. Poi, da un breve video girato da un residente con il cellulare, i militari hanno ripercorso centimetro per centimetro tutte le possibili vie di fuga acquisendo e visionando tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti sul posto, in prossimità delle abitazioni private lungo la strada provinciale che, passando per Altino, conduce alla fondovalle del Sangro, comparandole con quelle fornite del sistema di video sorveglianza dell'Istituto di credito che immortalavanoi banditi e gli indumenti indossati. Altri video sono stati estrapolati dal sistema a circuito chiuso presente al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto grazie ai quali, nell’immediatezza, i carabinieri sono riusciti ad individuare il veicolo “pulito” e a estrarre le immagini di tutti gli occupanti, che accompagnabvano il complice in ospedale. La sinergia operativa con i colleghi della Compagnia di Cerignola ha permesso di rintracciare in Puglia  l'uomo che aveva in uso il veicolo “pulito” al quale sono state traovate alcune banconote da 50 euro macchiate da inchiostro azzurro, verosimilmente provenienti da altro analogo colpo, nonché dei documenti del complice ricoverato all’ospedale di Vasto ed anche di una pistola semiautomatica. Nell’auto, invece, sono stati ritrovati anche guanti in stoffa e gomma ed alcuni indumenti appartenenti all’amico ferito.

L’analisi dei filmati acquisiti e le dichiarazioni raccolte da alcuni  testimoni, ha portato i militari della Compagnia di Lanciano ad identificare tutti e tre i partecipanti al “raid”, riconosciuti sia per le fattezze fisiche che in seguito alla comparazione con gli indumenti indossati quella notte, rinvenuti a bordo dei due veicoli utilizzati. La Fiat Panda bianca utilizzata per la fuga, infatti, è stata ritrovata il giorno dopo in territorio di Altino con tracce ed elementi riconducibili agli autori del colpo. La procura della Repubblica di Chieti - pm  Ponziani - ha presentato richiesta di custodia cautelare nei confronti di Carlo Grossi,  32enne di Stornara (Foggia (si tratta del ferito), Girolamo Rondella, 35enne di Stornara (FoggiaG) e Sabri Yermani, 29enne di Orta Nova (Foggia) indagati, in concorso tra loro, di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti, concordando sulle risultanze investigative prodotte dai militaro, ha emesso ordinanza di custodia cautelare per i tre indagati (1 in carcere e 2 ai domiciliari) «riconoscendo la necessità di fronteggiare una grave e attuale pericolosità sociale dei soggetti, i quali potrebbero anche ricostituire il gruppo armato, sicuramente insìto in una organizzazione professionale di mezzi finalizzata a raggiungere obiettivi remunerativi al costo di ingentissimi danni collaterali, ed evidenziando anche le allarmanti modalità della condotta che devono essere state necessariamente progettate da tutti i concorrenti, stante la cura dei dettagli (scelta obiettivo, orario, furto dell’auto, preparazione e piazzamento dell’esplosivo, fuga e cambio dell’automobile)», spiega una nota dei carabinieri di Lanciano. Alle prime luci dell’alba di ieri, i carabinieri della Compagnia di Lanciano, con i colleghi delle Compagnie di Foggia e Cerignola, hanno dato esecuzione all’ordinanza: Grossi è stato tradotto presso il carcere di Foggia, mentre  Rondella e Yermani sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Verifiche ed approfondimenti sono in corso da parte dei Carabinieri di Lanciano e del Comando Provinciale di Chieti al fine di individuare possibili collegamenti con altri colpi effettuati recentemente nella Provincia.

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